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Carlo Rosa, amministratore delegato
e secondo azionista di Diasorin |
“Per giustificare il ribasso della
seduta finale di Piazza Affari, quando l'indice Ftse Mib ha chiuso a
18.397 punti (-0,97% rispetto a giovedì) è stato tirato in ballo
persino il “triple witching day”, il giorno delle tre streghe,
come viene definito in Borsa il terzo venerdì dell'ultimo mese di
ogni trimestre, considerato dai mercati finanziari particolarmente
sfavorevole, per diverse cause tecniche. Ma le perdite della
settimana a Milano, in quattro giorni sui cinque di contrattazioni,
hanno motivazioni soprattutto romane e internazionali: dalla
“manovra”, ormai un vero e proprio caso politico e istituzionale,
alle tensioni globali, alle preoccupazioni per i vistosi e diffusi
segnali di rallentamento dell'economia, ai timori di una nuova
recessione”.
Inizia così la consueta rubrica
domenicale dedicata alle quotate piemontesi e pubblicata oggi, 23
dicembre, dal Corriere Torino, edizione locale del Corriere della
Sera.
Che non siano state le “tre streghe”
a mandare in rosso il confronto con il giorno prima lo conferma anche
il fatto che, proprio venerdì scorso, le azioni di dieci quotate
piemontesi hanno avuto un valore superiore al giorno precedente e,
tra queste, spiccano big come Astm (+4,47%) e Sias (+3,57%), la
coppia autostradale del gruppo Gavio; Iren (+2,59%), Autogrill
(+1,68%), Diasorin (+2,19%) e Buzzi Unicem (+0,23%); oltre che Cofide
(+ 3,06%), Damiani (+3,41%), Bim (+1,49%) e M&C (+1,55%).
Invece, la maledizione delle “tre
streghe”, forse, ha contribuito ad aggravare i ribassi subiti,
venerdì, da Fca (-3,19%) e dalla sua controllante Exor (-2,7%), alla
quale fa capo anche la Juventus (-4,63%); da Intesa Sanpaolo
(-1,69%), Reply (-1,22%), Guala Closures (-1,77%),Tinexta (-0,64%) e,
fra le altre piemontesi, Prima Industrie (-2,82%).
“Proprio Prima Industrie – riporta
ancora il Corriere Torino - è una delle società sta perdendo valore
borsistico da tempo, principalmente per la “ritirata” dei Pir, i
piani individuali di risparmio che, prima, l'avevano premiata”.
L'ultimo prezzo dell'azione Prima Industrie è risultato di 16,54
euro, a fronte dei 17,9 di venerdì 14, i 21,4 del 30 novembre e le
cifre progressivamente superiori dei mesi precedenti.
Anche la stella Reply splende molto
meno che in passato: al 30 settembre la sua azione quotava oltre 59
euro, mentre ha chiuso a 43,78 euro venerdì, quando l'Italia
Independent di Lapo Elkann ha toccato il suo nuovo minimo storico,
essendo finita a 1,93 euro (in primavera valeva più di 4 euro).
Comunque, ecco le quotate piemontesi
che hanno chiuso l'ultima settimana borsistica con un prezzo
superiore a quello di venerdì 14 dicembre, indicato tra parentesi:
Diasorin 72,45 euro (71,75), Sias 11,61 (11,42), Iren 2,14 (2,018),
Astm 16,84 (16,3), Cofide 0,472 (0,4605), Pininfarina 2,3 (2,22),
Damiani 0,85 (0,84), Cover50 9,8 (9,76), M&C 0,0392 (0,0374),
Borgosesia 0,6 (0,565). Invariato il prezzo di Cdr Advance Capital,
pari a 0,68 euro.
Ed ecco le piemontesi che, invece,
hanno chiuso in ribasso rispetto alla fine della settimana
precedente: Intesa Sanpaolo 1,912 (2,014), Fca 13,124 (13,85), Exor
47,27 (49,45), Italgas 5,092 (5,11), Buzzi Unicem 15,04 (15,11),
Autogrill 7,26 (7,425), Reply 43,78 (49,1), Juventus 1,05 (1,167),
Guala Closures 5,54 (5,66), Tinexta 6,18 (6,19), Prima Industrie
16,54 (17,9), Basicnet 4,38 (4,41), Bim 0,164 (0,1688), Centrale del
Latte d'Italia 2,71 (2,75), Fidia 3,57 (3,99), Italia Independent
1,93 (2,48), Conafi 0,246 (0,25), Ki Group 1,25 (1,27).