Giuseppe Morfino, numero uno di Fidia |
Incomincia così l'articolo dedicato
alla rimonta delle quotate piemontesi, pubblicato oggi, 20 gennaio,
dal Corriere Torino, nella rubrica domenicale dedicata al listino
subalpino di Piazza Affari.
Il Corriere Torino, edizione locale del
Corriere della Sera guidata da Umberto La Rocca, ricordando che Fidia
è specializzata nella progettazione e produzione di macchinari e
impianti di alta precisione soprattutto per l'industria automotive e
aerospace, “come altre aziende fortemente orientate all'export, ha
beneficiato del miglioramento dei rapporti tra Usa e Cina sulla
questione dei dazi, oltre che della volontà di reagire alle
prospettive di stagnazioni e recessioni espressa da diversi governi e
anche dalla Banca centrale europea”.
A confermare il diffuso processo di
recupero dei valori borsistici persi dalla metà del 2018 c'è anche
la constatazione che delle 29 quotate che fanno riferimento al
Piemonte soltanto tre, venerdì scorso, hanno evidenziato un prezzo
inferiore a quello registrato alla fine di dicembre: si tratta della
biellese Cdr Advance Capital, della torinese Cover50 e della Damiani
di Valenza Po, che si appresta a lasciare Piazza Affari.
“Dopo Fidia, Juventus e Prima
Industrie – podio della tappa del 18 gennaio - le altre piemontesi
che hanno avuto i maggiori rialzi rispetto alla seduta finale del
2018, sono Ki Group (+27,2%), Exor (+16,5%), Fca (+16,3%), Diasorin
(+13,64%), Reply (+11,8%), Astm (+11,67%) e Italia Independent
(+11,56%)” ha aggiunto il Corriere Torino.
A ruota del gruppo delle top ten
subalpine dei rialzi, si sono piazzate M&C (+10%), Buzzi Unicem
(+9,9%), Bim (+8,7%), Pininfarina (+8,1%), Pininfarina (+8,1%),
Autogrill (+7,06%), Sias (+5,8%), Italgas (+5,16%) e Intesa Sanpaolo
(+5,1%).
Incrementi superiori al 3% sono stati
fatti registrare anche da Tinexta (+4,6%), Cofide (+4%), Basicnet
(+3,9%) e Iren.
Che si tratti di recuperi, comunque, lo
provano i confronti tra i prezzi di venerdì e quelli precedenti
l'avvio del governo Letta-Di Maio-Salvini, ma anche la fine della
politica espansiva della Bce, le contestate decisioni di Trump, la
frenata dell'economia cinese, le preoccupazioni per la Brexit e, fra
l'altro, la nuova crisi delle banche.
Infatti, nella parte iniziale del 2018,
varie quotate piemontesi - comprese Fca, Exor, Italgas, Iren, Sias e
la stessa Fidia - avevano registrato i massimi storici. In
particolare, Fidia aveva raggiunto i 10,30 euro il 23 gennaio, Exor i
65,42 euro il 15 maggio, Italgas i 5,338 euro il 7 maggio, lo stesso
giorno che Sias era stata quotata 18,39 euro.