Boom di partite Iva in Val d'Aosta

Boom di aperture di partite Iva, in Valle d'Aosta, nel settembre appena passato. Lo ha riferito il ministero dell'Economia e delle Finanze, precisando che la Valle d'Aosta ha fatto registrare un incremento del 43,3% di nuove partite Iva rispetto allo stesso mese del 2016. In nessuna altra regione si è avuto un aumento così consistente. Gli altri aumenti maggiori sono stati rilevati in Sicilia (+21,1%) e nelle Marche (+11,6%). A livello nazionale, la crescita è risultata dell'1,7%, ammontando a 40.715 le nuove partite Iva aperte in settembre.
Il boom valdostano può essere interpretato in due modi diversi: positivamente o negativamente. La forte crescita di persone che avviano un'attività in proprio (sono, mediamente, tre quarti delle partite Iva), infatti, può essere una conseguenza delle difficoltà a trovare un lavoro subordinato, a ottenere un'assunzione. In questo caso, sarebbe un'ulteriore prova della gravità della crisi economica e occupazionale. Crisi certamente patita anche dalla Valle d'Aosta.
Però, quel forte incremento di lavoratori autonomi, può anche significare che c'è stata un'accelerazione dello spirito d'iniziativa personale, della propensione all'imprenditorialità, intesa in senso ampio, comprendendo, perciò, il piccolo commercio, l'artigianato, la libera professione, l'attività in proprio nell'universo dei servizi, alla persona piuttosto che alle imprese. Sarebbe un fenomeno decisamente positivo, perché comporta valore aggiunto e riduce la disoccupazione.
Comunque, la ripresa della natalità delle partite Iva, emersa in settembre, in Valle d'Aosta e nell'insieme dell'Italia, è in controtendenza. Infatti, come aveva evidenziato la Cgia di Mestre, associazione locale degli artigiani e delle piccole imprese, dal 2008 al 30 giugno scorso, i lavoratori autonomi sono diminuiti di circa 62.000 unità nel Nord Ovest e di 297.500 in tutto il Paese. In particolare, alla fine del primo semestre di quest'anno, ne sono stati censiti 415.800 in Piemonte e Valle d'Aosta insieme (erano poco meno di 460.000 nel 2008) e 152.500 in Liguria (erano 170.300). Nell'intera Italia, le partite Iva correlate agli autonomi sono calate a 5,124 milioni dai 5,421 milioni del 2008.
Tornando ai dati di settembre, il Dipartimento delle Finanze, ha rilevato che il 72,5% delle nuove aperture di partite Iva è avvenuto da parte di persone fisiche, il 22,9% da società di capitali e il 3,9% da società di persone. Quanto al settore produttivo, è il commercio a mostrare il maggior numero di nuove partite Iva (20,8% delle aperture), seguito dalle attività professionali (14,2%) e dall'agricoltura (9,6%).
Ancora un paio di dati: il 46,3% degli avviamenti è attribuibile a giovani fino a 35 anni ed è nato all'estero il 18,1% delle persone che hanno aperto una partita Iva in settembre.
Laurent Viérin, presidente Valle d'Aosta