DANIELE FERRERO (Venchi)
Pochi giorni fa, a Milano, il
prestigioso premio EY L'Imprenditore dell'anno, per la sezione
Food&Beverage, è stato assegnato a Daniele Ferrero, presidente e
amministratore delegato della Venchi, azienda dolciaria fondata a
Torino nel lontano 1878. Il riconoscimento a Daniele Ferrero è stato
attribuito in considerazione di quanto ha fatto per rilanciare e
sviluppare la Venchi, che ora vende i suoi prodotti – cioccolato e
gelati luxury – in una settantina di Paesi e che nel 2018, quando
celebrerarà i suoi 140 anni di attività, avrà cento negozi
monomarca (la metà all'estero) e un fatturato superiore agli 80
milioni.
La Venchi era fallita, dopo che agli
inizi degli anni 60, era arrivata ad avere 5.000 dipendenti. Quando,
nel 1998, con un gruppo di soci, l'ha rilevata Daniele Ferrero,
allora ventottenne, la Venchi era poca cosa. Nel primo esercizio del
nuovo corso, aveva fatturato un milione e mezzo e avea tutto da
ricostruire. Adesso dispone di uno stabilimento d'avanguardia a
Castelletto Stura, nel Cuneese, dove ha sede, conta oltre 700
dipendenti e gestisce già una novantina di negozi monomarca, alcuni
dei quali in metropoli come New York, Hong Kong, Dubai.
Daniele Ferrero, nato a Milano nel
1970, si è laureato in Economia, con lode, al Trinity College
dell'inglese Cambridge University, poi ha conseguito un Mba alla
business school Insead di Fointainebleau. Ha iniziato la sua carriera
alla McKinsey nell'ufficio di Londra e l'ha proseguita in quelli di
Zurigo e Ginevra. Fino alla decisione di diventare imprenditore e di
rilevare la Venchi, diventato un marchio “premium” riconosciuto
ovunque.
Daniele Ferrero, numero uno Venchi |
CARLA VENESIO (Banca del
Piemonte)
Spicca tra le tre finaliste candidate
al Private Banking Award, categoria donne, premio di Bluerating che
verrà consegnato il 22 prossimo nel capoluogo lombardo. Il soggetto
è la giovanissima Carla Venesio, responsabile del Coordinamento
delle aree Wealth management e Private banking della Banca del
Piemonte, della quale è anche consigliere di amministrazione, come
il fratello Matteo, anche lui con un rilevante incarico operativo
nell'impresa ultracentenaria guidata dal padre Camillo,
amministratore delegato e direttore generale dal 1983.
Torinese, laureata in Economia alla
Bocconi, con lode, master in Political economy alla London School of
Economics, studi anche alla University British Columbia di Vancouver,
Carla Venesio ha fatto esperienze professionali in Pictet&Cie,
importante istituto svizzero specializzato nella gestione di
patrimoni, nelle sedi di Ginevra, Londra e Milano, prima di accettare
l'invito del padre, nipote del fondatore, a entrare a lavorare nella
Banca del Piemonte, che appartiene interamente alla famiglia ed ha
nella totale indipendenza, uno dei suoi principali valori, alla pari
della grande solidità, l'efficienza, la propensione all'innovazione
e alla costante vicinanza al cliente.
Carla Venesio (Banca del Piemonte) |
GUGLIELMO GIORDANENGO
Un altro torinese di serie A,
l'avvocato Guglielmo Giordanengo, figura tra i nove professionisti
finalisti dei Top Legal Awards, primo premio a essere dedicato al
comparto legale in Italia e giunto quest'anno all'undicesima
edizione, nella categoria “Penale finanziario”. Questo premio
sarà attribuito lunedì 20 novembre, proprio il giorno in cui
Guglielmo Giordanengo compie 43 anni. Festeggerà comunque, sia per
il compleanno, sia per essere stato candidato sia perchè,
quest'anno, ha già vinto il premio internazionale “Le Fonti 2017”
per la “Boutique di eccellenza dell'anno – Diritto penale
tributario”.
Titolare dell'omonimo studio, figlio
d'arte, Guglielmo Giordanengo, laureatosi nel 1998 con 110 lode e
menzione, dopo la pratica presso l'illustre penalista Cesare Zaccone,
ha superato l'esame di abilitazione nel distretto della Corte
d'Appello di Torino come primo classificato (300/300 all'orale). Ed
è risultato primo anche per il dottorato di ricerca in diritto
penale italiano. Specializzato in diritto penale societario e
fallimentare, igiene e sicurezza del lavoro, reatri tributari e
finanziari, recentemente ha ottenuto l'assoluzione di Andrea Magnoni
nel processo Sopaf. Fra l'altro ha difeso l'Exor e la Giovanni
Agnelli & C nel clamoroso processo che vedeva imputati Gianluigi
Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone, tutti assolti. E
in Exor, come nella Juventus e nella Cnh Industrial è componente
dell'Organismo di vigilanza.
Assistito in studio dalla moglie
Carlotta, Guglielmo Giordanengo può vantare numerose docenze,
pubblicazioni, collaborazioni con vari organismi professionali anche
internazionali. E' anche socio attivo dell'esclusivo Circolo
Subalpino, del quale è un'istituzione lo stesso Cesare Zaccone, il
quale, pochi giorni fa, ha ottenuto dalla Corte d'Appello di Torino
che venissero restituiti 121 milioni di euro, con tante scuse, al suo
assistito, il geometra Giovanni Perona, uno degli uomini più ricchi
di Torino, oggi ultranovantenne. Non è stato un evasore né un
soggetto “a pericolosità sociale”.
Guglielmo Giordanengo |
COMMERCIALISTI TORINESI SENIORES
Alle Ogr-Officine
Grandi Riparazioni di Torino, nuovo centro polifunzionale e
all'avanguardia ricavato da uno storico complesso industriale
cittadino riconvertito dalla Fondazione Crt con un investimento di
cento milioni, giovedì 23, Luca Asvisio, neo presidente dell'Ordine
dei commercialisti e degli Esperti contabili di Torino e provincia,
premierà oltre 70 suoi colleghi che hanno tagliato il traguardo dei
60 anni di professione (Margherita Crescimone e Corrado Drammi), dei
50 anni (Adriano Canavera), Giovanni Battista Cavicchioli, Alberto
Donnet e Giancarlo Garau) e dei 30 anni (elenco che parte da Antonio
Aimasso e finisce con Luigi Vico). L'Ordine subalpino dei
Commercialisti e degli Esperti contabili conta più di 3.700 iscritti
e ha come direttore Lorella Testa.
Luca Asvisio, nato sotto la Mole nel
1965, tre figli, laurea in Economia e commercio, socio dello studio
Dondona dal 1992, è stato eletto presidente nel novembre scorso, con
quasi 1.200 voti. Dell'Ordine, al quale è iscritto da oltre 25 anni,
è stato anche segretario (dal 1997 al 2012, prima di assumere la
presidenza della Fondazione Piero Piccatti, nel 2013. Fra l'altro, fa
parte del collegio
sindacale di diverse società e di enti.
Nella sua rubrica “In cantina”,
pubblicata da La Stampa all'inizio di questo mese, Paolo Massobrio,
uno dei principali critici enogastronomici italiani, ha elogiato i
vini della Poderi Girola, l'azienda vitinicola del Monferrato
astigiano, che il giovanissimo Stefano Girola (22 anni) conduce
insieme con i cugini Alberto, Cristiano e Camilla, a Cagliano.
Impresa artigiana – produce 10-12.000 bottiglie all'anno, giovane
come i suoi gestori, ma già affermata, per la qualità e
l'originalità delle sue creazioni. Lo stesso Massobrio ha
evidenziato i valori del grignolino “il San Pietro”, della
barbera “la Sossala”, dello chardonnay “il Manseco”e del
monferrato rosso “il Colonnello”, riserva speciale della Casa.
Stefano Girola è figlio di Paolo, ex caporedattore Rai al Tg3 Piemonte. A sua volta Paolo, è fratello sia di Edoardo, già caporedattore responsabile della redazione piemontese dell'Ansa, sia di Pier Michele, anche lui giornalista che ha avuto incarichi di rilievo in diverse testate, da Famiglia Cristiana a Il Sole 24 Ore del Lunedì. Anche da una famiglia di giornalisti possono nascere degli ottimi vini.
I cugini Stefano (a sinistra) e Alberto Girola |