Sono piemontesi due delle dieci società
che hanno fatto registrare i maggiori ribassi percentuali dei prezzi
delle loro azioni nella seduta di Borsa di oggi, 8 febbraio, dominata
dall'Orso, cioè dalle vendite: si tratta di Prima Industrie e di
Buzzi Unicem. Il titolo dell'impresa torinese presieduta da
Gianfranco Carbonato ha chiuso a 34,85 euro (-6,32%) e quello del
gruppo cementiero di Casale Monferrato a 20,77 euro (-6,19%). Il
tasso di deprezzamento di Prima Industrie è risultato l'ottavo più
elevato della seduta, quello di Buzzi Unicem il nono.
Il valore di Buzzi Unicem si è
avvicinato al minimo del 29 agosto dell'anno scorso, quando fu di
19,31 euro; mentre il prezzo finale di Prima Industrie è rimasto ben
lontano dagli 8,75 euro di due anni fa, il più basso degli ultimi
quattro anni.
Proprio oggi, Buzzi Unicem, che fa capo
all'omonima famiglia, ha anticipato che nel 2017 il gruppo ha avuto
ricavi netti per 2,806 miliardi, con un incremento del 5,1% sui 2,669
miliardi del 2016. Ha venduto 26,8 milioni di tonnellate di cemento
(+4,4%) e 12,3 milioni di metri cubi di calcestruzzo (+3,1%). In
particolare, è risultato di 428 milioni il fatturato in Italia
(+14%).
Positiva anche la riduzione
dell'indebitamento netto, calato a 863 milioni al 31 dicembre scorso,
dai 962 milioni alla stessa data 2016.
Enrico Buzzi, presidente Buzzi Unicem |
Gianfranco Carbonato, presidente Prima Industrie |
L'Orso di Piazza Affari (-2,26%) ha
graffiato duramente anche Carige, il cui titolo ordinario è sceso
del 5% a 0,0076 euro, minimo storico.