Potpourri


STARTUP: NEL NORD OVEST CRESCITA LENTA
Le startup sono un nuovo indicatore di spirito d'iniziativa imprenditoriale e di innovazione. Per questo la loro anagrafe viene seguita con particolare attenzione. Il monitoraggio è costante. E l'ultima rilevazione, relativa al Nord Ovest, è leggermente positiva per la Liguria e la Valle d'Aosta, negativa per il Piemonte.
Al 5 marzo, infatti, le startup attive sono risultate 471 in Piemonte (una in meno rispetto al 5 febbraio, sempre di quest'anno), 162 in Liguria (tre in più) e 18 in Valle d'Aosta (una in più). Totale del Nord Ovest 651, solo tre in più (+0,46%) mentre la è stata del 2,12% la crescita dell'intera Italia, dove le startup sono diventate 8.711 a fronte delle 8.530 di trenta giorni prima.
La situazione diventa ancora più significativa se si considera che nella graduatoria nazionale per numero di startup al 5 marzo 2018, il Piemonte figura soltanto al sesto posto e la Liguria al quindicesimo.
La Liguria è preceduta anche da Sardegna, Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo; il Piemonte da Campania (639 startup), Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e, naturalmente, Lombardia (2.086).


FONDAZIONI BANCARIE, VIGILIA DI RISTRUTTURAZIONE
Nel mondo delle fondazioni di origine bancaria (Fob) circola la voce che una decina delle 88 Fob attualmente operative non sia più in grado di restare autonoma, non disponendo più le risorse finanziarie necessarie per svolgere adeguatamente la propria attività istituzionale. I problemi sono rappresentati da costi di gestione superiori alle spese per le erogazioni, patrimoni ormai ridotti al lumicino e, per alcune, la continuità di esercizi chiusi in rosso.
Il protocollo Acri-Mef, redatto dall'Associazione delle Fob e il ministero dell'Economia e delle Finanze, prevede la possibilità di collaborazioni molto strette tra gli enti più deboli e quelli forti, nonché fusioni. L'alternativa è la liquidazione. Discussioni sono in corso, anche in Piemonte e in Liguria. Il ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), autorità di vigilanza delle Fondazioni di origine bancaria, sta seguendo i casi con molta attenzione, pronto a intervenire se i tempi si rivelassero troppo lunghi.
Dopo quello bancario, il sistema nazionale delle Fondazioni di origine bancaria si appresta a una profonda ristrutturazione.
Giuseppe Guzzetti, presidente Acri

PLATERO DAL SOLE ALLA STAMPA
Ritorno alle origini. Il giornalista Mario Platero, “storico” corrispondente del Sole 24 Ore da New York – lo è stato per 29 anni – dal primo giorno di marzo ha ripreso a collaborare con La Stampa, il quotidiano con il quale aveva incominciato le sue corrispondenze dall'America nel 1978, l'anno prima di passare al giornale milanese della Confindustria.
Per Mario Platero, classe 1954, tre figli, autore anche di interviste a presidenti degli Stati Uniti, è un po' un ritorno a casa. Annunciando il suo ritorno alla Stampa, infatti, Mario Platero ha ricordato di essere cresciuto a Torino, lasciata poi per la grande Mela.
Mario Platero

A TORINO UNA SEDE DELLA DIGITAL MAGICS
“Abbiamo intenzione di aprire nuove sedi in altre città d'Italia, tra cui Torino; anche perchè abbiamo capito che stare sui territori vuol dire intercettare l'innovazione dove nasce”. L'anticipazione è del torinese Marco Gay, azionista (con il 4,4%) e amministratore delegato di Digital Magics, incubatore e acceleratore di startup. Digital Magics, che opera dal 2008 ed è quotata in Borsa nel segmento Aim dal 2013, in Italia ha già sedi a Milano, Napoli, Palermo, Roma, Padova e Bari.
Nei programmi 2018 Digital Magics prevede nuovi investimenti per 3,5 milioni di euro (+35% rispetto al 2017), finalizzati all'acquisizione di partecipazioni in altre 10-15 startup. Attualmente, la società, che ha come maggiori azionisti il proprio team con il 30% del capitale e la Tip del finanziere Tamburi si presenta con un portafoglio di una settantina fra startup e piccole imprese innovative.
Marco Gay, amministratore delegato Digital Magics

ZAMPINI HA RIPRESO IL TIMONE DI ANSALDO ENERGIA
A volte ritornano (meno male), anche quelli che non sono mai andati via. E' il caso di Giuseppe Zampini, richiamato alla guida operativa di Ansaldo Energia, il colosso genovese delle super turbine, leader mondiale nel settore e dotato di 4.400 dipendenti. Dall'ultimo giorno di febbraio Giuseppe Zampini è di nuovo amministratore delegato di Ansaldo Energia, incarico già svolto per oltre sedici anni e lasciato, un anno fa, per assumere quello di presidente.
Cassa Depositi e Prestiti, azionista di maggioranza di Ansaldo Energia, ci ha ripensato. Ha ridato il timone a Giuseppe Zampini, bellunese di nascita (1946), ma genovese a tutti gli effetti, laureato in Ingegneria nucleare all'Università di Pisa; mentre ha affidato la presidenza a Guido Rivolta, amministratore delegato di Cdp Equity, che possiede il 60% di Ansaldo Energia.
Giuseppe Zampini, n.1 Ansaldo Energia

LA DOPPIETTA DI PALENZONA
Fabrizio Palenzona, piemontese di Novi Ligure, dove è nato il primo giorno di settembre del 1953, ha fatto una doppietta: nell'arco di pochi giorni, è diventato presidente sia della Conftrasporto (confederazione delle associazioni delle imprese di trasporti e logistica di Confcommercio) sia della milanese Prelios, l'ex Pirelli Real Estate. Prelios, quotata in Borsa, dalla quale è però destinata a uscire in seguito all'Opa lanciata dalla Lavaredo, già in possesso dell'86,3% delle azioni, è uno dei principali gruppi europei nell'alternative asset management.
Laurea in Giurisprudenza all'Università di Pavia, una lunga e intensa attività nel sistema economico-finanziario italiano (fra l'altro è stato vice presidente di Unicredit fino all'anno scorso, presidente di Adr-Aeroporti di Roma, Gemina, Aviva, Impregilo, consigliere di amministrazione di Mediobanca) Fabrizio Palenzona aggiunge i nuovi incarichi a quelli di presidente di Aiscat, Assaeroporti, consigliere di amministrazione dell'Università del Piemonte Orientale. Nominato Cavaliere del Lavoro nel 2004 dal presidente Azeglio Ciampi, dal 1985 al 1995 è stato sindaco di Tortona e dal 1995 al 2004 presidente della Provincia di Alessandria.
Fabrizio Palenzona