Gustavo Denegri (Diasorin) |
Tra le quotate del Nord Ovest che hanno
appena presentato le loro trimestrali è Diasorin quella che ha avuto
le reazioni più favorevoli da parte degli investitori, mentre gli
ultimi risultati non hanno soddisfatto gli azionisti dell'Italgas,
penalizzata, oggi, con un ribasso dell'1,09%, a 5,088 euro.
Nonostante tutti i segni più emersi dal consuntivo dei primi tre
mesi dell'Italgas: rispettto al corrispondente periodo dell'anno
scorso, i ricavi totali aumentati dell'1% a 281 milioni, il margine
operativo lordo è stato di 198,4 milioni (+2,7%) e di 74,7 milioni
l'utile netto (+4,5%). Non solo, l'indebitamento finanziario netto è
sceso a 3,656 milioni, dai 3,720 milioni del 31 dicembre. Forse, il
mercato si aspettava di più dal gruppo torinese, che ha una rete di
oltre 67.000 chilometri per la distribuzione del gas, 7,5 milioni di
contatori attivi, 1.695 concessionari e ha fatto investimenti tecnici
per 106,1 milioni dall'inizio dell'anno alla fine di marzo.
Piazza Affari ha invece premiato
Diasorin, la cui azione oggi, 9 maggio, ha chiuso la seduta
borsistica a 80,40 euro, il 2,68% in più rispetto a ieri, quando la
società di Saluggia, che fa capo a Gustavo Denegri, ha presentato la
trimestrale. Consuntivo che presenta un utile netto di 38,3 milioni
(+16,6%), un margine operativo lordo di 63,3 (+1,3%) e un fatturato
di 164,5 (+4,4%). La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2018 è
positiva per 168,6 milioni, a fronte dei 149,3 milioni del 31
dicembre scorso.
Buono, ma contenuto, l'effetto
borsistico al bilancio trimestrale di Intesa Sanpaolo, che,
fra l'altro, prevede un dividendo 2019 ancora più alto di
quest'anno. Dal primo giorno di gennaio all'ultimo di marzo, il
gruppo guidato da Carlo Messina, ha conseguito un utile netto di
1,252 miliardi rispetto ai 901 milioni del primo trimestre dell'anno
scorso, ha aumentato i proventi operativi netti a 4,806 miliardi dai
4,350 precedenti e il risultato corrente a 1,536 miliardi (1,514 nel
corrispondente periodo 2017). Oltre ad avere ulteriormente ridotto,
in misura rilevante, i suoi Npl, crediti di difficile riscossione.
Rcs MediaGroup (gruppo Cairo) ha
presentato oggi i suoi conti del trimestre, dai quali emerge, innanzi
tutto, un utile netto di 6 milioni, a fronte della perdita di 5,7
milioni dei primi tre mesi 2017. E' il primo profitto dopo dieci
anni. E la Borsa di Milano l'ha salutato con un immediato rialzo
dell'1,54% dell'azione, risalita a 1,19 euro. Il margine operativo
lordo è balzato a 20,2 milioni (+67% rispetto ai 12,1 milioni
precedenti), mentre i ricavi sono cresciuti di soli 3 milioni, a
216,3 milioni. Però, Urbano Cairo ha ancora ridotto di oltre 28
milioni l'indebitamento finanziario portandolo a 259,2 milioni dai
287,4 del 31 dicembre e ha confermato l'obiettivo di scendere sotto i
200 milioni alla fine dell'anno.
Oggi, l'azione Dea Capital (gruppo
De Agostini di Novara) ha chiuso a 1,582 euro, superiore del 2,20% a
ieri e nuovo massimo storico. Seduta molto favorevole anche per la
torinese M&C (Carlo De Benedetti), che ha fatto segnare un
rialzo dell'8,55%, il sesto maggiore della giornata, e per la
genovese Banca Carige, che ha recuperato quota 0,0089 euro,
grazie all'incremento del 5,95%, il decimo più alto.