Il
Centro Studi di Confindustria ha scritto: “Alla
luce degli ultimi provvedimenti del Governo, che hanno esteso a tutto
il Paese le restrizioni dapprima circoscritte ad alcune aree del Nord
Italia, la situazione non può che aggravarsi anche dal punto di
vista dell'industria”.
Pur
ammettendo la difficoltà nell'elaborare, in questo complesso
momento, una previsione, secondo il Csc, “le ripercussioni della
diffusione del virus nel resto d'Europa nei prossimi mesi inizieranno
a farsi sentire in Italia. E le ricadute saranno tanto più forti
quanto più l'epidemia si diffonderà, costringendo i Paesi partner
commerciali dell'Italia ad assumere misure più radicali per il
contenimento del virus”.
In riferimento al dato ufficiale Istat del primo mese dell'anno, più positivo di quello atteso, il Csc ha sottolineato che il rimbalzo della produzione industriale in gennaio (+3,7%) era atteso, seppure non con questa ampiezza e non cambia la situazione di estrema fragilità congiunturale.
In riferimento al dato ufficiale Istat del primo mese dell'anno, più positivo di quello atteso, il Csc ha sottolineato che il rimbalzo della produzione industriale in gennaio (+3,7%) era atteso, seppure non con questa ampiezza e non cambia la situazione di estrema fragilità congiunturale.
“Se
si osserva l'andamento della produzione industriale nella media del
bimestre dicembre-gennaio, in modo da ridurre la distorsione delle
forti oscillazioni nei due mesi, l'attività – riferisce il Centro
studi di Confindustria – risulta in diminuzione dello 0,8% rispetto
al bimestre ottobre-novembre. Dunque bisogna prendere con prudenza il
dato di gennaio”.
Quanto al trimestre in corso, Nell'attuale situazione il Centro Studi prevede “una diminuzione di febbraio più forte (intorno a -1,5%)” e “un impatto molto negativo nella dinamica della produzione industriale di marzo e, soprattutto, in quella del secondo trimestre, quando si faranno sentire sull'industria gli effetti della caduta della domanda privata, già forti nel settore dei servizi”.
Quanto al trimestre in corso, Nell'attuale situazione il Centro Studi prevede “una diminuzione di febbraio più forte (intorno a -1,5%)” e “un impatto molto negativo nella dinamica della produzione industriale di marzo e, soprattutto, in quella del secondo trimestre, quando si faranno sentire sull'industria gli effetti della caduta della domanda privata, già forti nel settore dei servizi”.