Carlo Messina, ad Intesa Sanpaolo, col presidente Gros-Pietro |
Quella di oggi, 12 marzo, è stata la
seduta borsistica peggiore da quando è stato adottato il Ftse Mib,
nel 1998. L'indice che rappresenta le 40 principali società
negoziate in Piazza Affari, infatti, ha chiuso a 14.894 punti, ancora
il 16,92% in meno rispetto a ieri. Nuovo minimo storico e maggior
ribasso in Europa.
Nessuna delle 43 quotate del Nord Ovest
ha terminato le contrattazioni con un rialzo e, invece, molte hanno
denunciato perdite superiori a quella del Ftse Mib. Tra queste la
novarese Autogrill (-21,07%), il cui prezzo finale è stato di 3,926,
il minore di sempre.
Comunque, non è stata soltanto
Autogrill a toccare il suo punto più basso. Altre 11 società del
Nord Ovest hanno fatto segnare il loro minimo, compresa Intesa
Sanpaolo. La Banca che ha come principale azionista la Fondazione
Compagnia di San Paolo, ha perso il 17,78%, così che la sua
quotazione è risultata di 1,4628 euro, meno della metà di quanto
valeva esattamente cinque anni fa (3,040 euro). Per cui, la sua
capitalizzazione è scesa a 25,6 miliardi.
Le altre che hanno toccato il
rispettivo fondo sono Bim (0,075 euro), Cairo Communication (1,402
euro), Centrale del Latte d'Italia (1,785 euro), Guala Closures (4,65
euro), Ki Group (0,4 euro), Orsero (4,9 euro), Pattern (3,14 euro), Sanlorenzo (11,5 euro), Sogefi (0,7065
euro) e Visibilia Editore (0,2 euro).
Sono comunque rimaste sopra il
rispettivo minimo, nonostante ribassi superiori a quello dell'indice
delle blue chip, Ubi Banca (-19,45% rispetto a ieri), Erg (-19,18%),
Juventus (-17,97%), Fca (-17,86%) e Cnh Industrial (-17,20%).