Le esportazioni di componentistica auto calate per la prima volta dopo 4 anni

Nel 2019, l’export della filiera dei componenti per autoveicoli è risultato di 21,97 miliardi di euro, il 2,3% in meno rispetto al 2018 e le importazioni sono diminuite del -2,15%, s 15,44 miliardi, così che la bilancia commerciale presenta un saldo positivo di circa 6,53 miliardi, con un decremento del 2,7% rispetto al 2018. Lo ha comunicato l'Anfia, l'associazione dell'industria automotive italiana, sottolineando che per le esportazioni, si tratta della prima flessione dopo quattro anni consecutivi in crescita, mentre la contrazione delle importazioni arriva dopo sei anni consecutivi di incremento. E le esportazioni del settore componenti rappresentano nel 2019 il 4,6% di tutto l’export italiano, mentre le importazioni valgono il 3,7% circa, quote che salgono rispettivamente al 4,8% e al 4,2% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia.

La componentistica automotive è da sempre un comparto chiave dell’economia italiana, contando oltre 2.200 imprese, un fatturato di 49,3 miliardi e 158.700 addetti diretti (compresi gli operatori del ramo della subfornitura). Inoltre, mentre la bilancia commerciale dell’intero settore automotive italiano ha un saldo negativo, guardando alla sola componentistica il saldo è positivo da oltre 20 anni (6,5 miliardi la media annua dal 2007 al 2019).

Sempre in riferimento al 2019, l’export della componentistica verso i Paesi Ue 28 vale 16,04 miliardi (-0,1%) e pesa per il 73% di tutto l’export componenti (71% nel 2018), con un avanzo commerciale di 4,71 miliardi (+4% rispetto al 2018). L’export verso i Paesi extra Ue è di 5,93 miliardi (-8%) e produce un saldo positivo di 1,82 miliardi (-17%).

La classifica dell'export per Paesi di destinazione vede al primo posto sempre la Germania, con 4,63 miliardi (+3% la variazione tendenziale) e una quota del 21% sul totale; seguono Francia (quota del 10,5%), UK (8%), Spagna (7%), Usa (6%), Polonia (6%), Turchia (4%), Austria (3%), Brasile (2,6%) e Repubblica Ceca (2,6%).

Come già nel 2017 e nel 2018, il primo mercato asiatico è la Cina (esportazioni per 359 milioni, -21% rispetto al 2018 e un saldo negativo di 732 milioni), che è anche il quarto Paese di origine delle importazioni italiane di componenti (quasi 1,1 miliardi, pari al 7,1% del totale importato). Fa seguito alla Cina, come secondo Paese asiatico di destinazione dell’export dei componenti italiani, il Giappone (289 milioni, -1,2%, con un saldo positivo di 23 milioni).

Quanto all’export italiano di autoveicoli (vetture e veicoli commerciali), nel 2019, vale 16,5 miliardi (-13,8%), mentre l’import 30,3 miliardi di Euro (-1%). Questo genera un saldo negativo della bilancia commerciale che ammonta a circa 13,8 miliardi, contro i 12,9 miliardi del 2018. L’aumento del disavanzo commerciale è determinato dalla forte penetrazione dei Costruttori esteri nel mercato italiano, che per le autovetture, nel 2019, è del 76%.