In Italia, nel quarto trimestre 2019, il reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, risultando così pari a 288,857 miliardi. Lo ha comunicato l'Istat, aggiungendo che la flessione del potere d’acquisto, scesa a 281,047 miliardi, è risultata più marcata (-0,4%) come conseguenza della dinamica positiva dei prezzi. Nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, infatti, il deflatore implicito dei consumi è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
Nella parte finale del 2019, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,2%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. La lieve flessione riflette la diminuzione del reddito disponibile, a fronte di una stazionarietà della spesa per consumi finali, ammontata a 266,802 miliardi. Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici nel quarto trimestre del 2019 è stato pari al 5,7%, invariato rispetto al trimestre precedente.
L'Istat ha riferito, inoltre, che la quota di profitto delle società non finanziarie nel quarto trimestre del 2019 è stata pari al 41,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. In termini congiunturali, la dinamica positiva di questo indicatore è il risultato di una crescita dello 0,4% del risultato lordo di gestione (86,896 miliardi) e di una flessione dello 0,1% del valore aggiunto, che è stato di 208,005 miliardi. Il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 21,5%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente per la flessione degli investimenti fissi lordi dello 0,7%, a 44,656 miliardi e la lieve contrazione del valore aggiunto.