Risparmio gestito, avvio d'anno da record ma la raccolta del gruppo Isp va in rosso
Ottimo inizio d'anno per l’industria del risparmio gestito attiva in Italia (ma non per il gruppo Intesa Sanpaolo). Come rilevato da Assogestioni, l'associazione nazionale degli operatori del settore, nel mese scorso, gli asset manager hanno registrato, tra tutti, una raccolta netta positiva per 12,5 miliardi di euro; così che il patrimonio gestito è ammontato a 2.424 miliardi, nuovo record su base mensile.
I flussi netti mensili destinati alle gestioni collettive sono risultati pari a 5,1 miliardi, mentre 7,3 miliardi sono entrati nei mandati. A livello patrimoniale, gli asset complessivi sono quasi equamente ripartiti tra le gestioni di portafoglio (1.216 miliardi) e le gestioni collettive (1.207 miliardi). In questo quadro, i fondi aperti totalizzano sottoscrizioni per 4,6 miliardi. Gli investitori confermano la preferenza verso i prodotti azionari (+1,8 miliardi), seguiti dai monetari (+1,8 miliardi), dai bilanciati (+1,5 miliardi) e dagli obbligazionari (+903 milioni).
Quanto ai singoli operatori, Assogestioni ha attribuito al gruppo Generali, leader in Italia, una raccolta netta a gennaio pari a 10,134 miliardi; mentre il gruppo Intesa Sanpaolo, che ha come principale azionista la Fondazione Compagnia di San Paolo, ha avuto una raccolta netta negativa di 948,3 milioni (differenza tra il valore dei riscatti e quello delle nuove sottoscrizioni). Tutte le tre società del gruppo guidato da Carlo Messina attive nel settore del risparmio gestito hanno mostrato una raccolta netta negativa in gennaio: Eurizon -305,2 milioni, Fideuram -110,3 milioni e Pramerica -208,4 milioni.
Anche il gruppo torinese Bim-Banca Intermobiliare ha chiuso gennaio negativamente (raccolta netta negativa per 8,3 milioni), al contrario delle altre due piemontesi. Banca Sella ha avuto una raccolta netta positiva di 55,4 milioni e di 5,7 milioni il gruppo Ersel della famiglia Giubergia-Argentero.
Il gruppo Intesa Sanpaolo, comunque, si è confermato saldamente al secondo posto nella classifica italiana per patrimonio gestito: a fine gennaio, aveva in gestione 511,831 miliardi (21,7% del mercato nazionale), somma inferiore unicamente a quella del gruppo Generali (530,145 miliardi, pari al 22,5% del mercato). In particolare, il patrimonio gestito era di 343,600 miliardi da parte di Eurizon, 100,779 miliardi da parte di Fideuram e 67,452 miliardi da parte di Pramerica.
Al terzo posto si trova Amundi con 201,528 miliardi, al quarto Anima Holding con 193,496 miliardi e al quinto Poste Italiane con 113,020 miliardi, La biellese Sella è risultata trentunesima con il patrimonio gestito di 8,807 miliardi, il gruppo Ersel trentaduesimo con 7,160 miliardi e il gruppo Bim quarantunesimo con 1,222 miliardi,