Avanti, piemontesi!

L'economia piemontese è, da decenni, terra di conquiste. Statunitensi, francesi, tedeschi, brasiliani, inglesi, indiani, cinesi, svizzeri e, fra gli altri, turchi, hanno comprato e comprano imprese subalpine, in diversi settori. E, puntualmente, emerge un saldo negativo della bilancia dei pagamenti, perché sono molti meno i piemontesi che comprano aziende all'estero. Meno, però, non vuol dire nessuno. Recenti, per esempio, sono le acquisizioni della Ferrero (ammesso che la si voglia considerare ancora piemontese), della torinesissima Lavazza e dell'Itinera del Gruppo Gavio, alessandrina come la Guala Closures Group.

Guala Closures Group ha appena firmato l'accordo per rilevare il 100% della Axiom Propack, industria indiana che produce e commercializza chiusure di sicurezza per alcolici, attività avviata l'anno scorso ma che ha già fatturato 6 milioni di euro nel suo primo esercizio e presenta ottime prospettive. Il gruppo Guala, fondato nel 1954 a Spinetta Marengo dove è cresciuto fino a diventare una multinazionale (quartiere generale in Lussemburgo) leader a livello globale nel comparto delle chiusure in alluminio, prodotte in 26 stabilimenti e vendute in 14 miliardi di esemplari in un centinaio di Paesi, ha 5 centri di ricerca, circa 4.000 dipendenti e fattura oltre 500 milioni di euro.

A sua volta, il gruppo Gavio, giovedì 6 luglio, ha comunicato che la sua Itinera, che fa capo alla quotata Autostrada Torino Milano (Astm), ha acquisito il 50% e il controllo della statunitense Halmar International, che costruisce grandi infrastrutture di trasporto e comunicazione: strade, autostrade, metropolitane, ferrovie, aeroporti, ponti. Questa impresa è tra le cinque maggiori del settore operanti a New York. Ha un giro d'affari annuo di 250 milioni di dollari e un portafoglio ordini di oltre 500.
Itinera, già attiva in Medio Oriente, Africa, America Latina, oltre che in Europa, con l'acquisizione della Halmar entra nel mercato statunitense delle infrastrutture, che, secondo le previsioni, farà registrare investimenti per 2.000 miliardi di dollari entro il 2025.
Molto soddisfatto dell'operazione si è dichiarato Beniamino Gavio, il numero uno dell'omonimo Gruppo di Tortona. Nato ad Alessandria nell'ottobre del 1965, laurea in Economia alla Kensington University a Glendale (California), Beniamino Gavio è, fra l'altro, presidente di Aurelia, Argo Finanziaria, Primav Infraestrutura, Interstrade e Baglietto (cantieri navali), oltre che consigliere di amministrazione di Astm, Sias, Igli Pca e Ecorodovias Infraestrutura e logistica.
A proposito di Ecorodovias, società quotata alla borsa di San Paolo del Brasile e tra i principali player infrastrutturali del Paese, va ricordato che il gruppo Gavio, dopo esserne diventato co-controllore, risulta il quarto operatore autostradale al mondo con una rete in concessione di 3.320 chilometri, di cui 1.860 proprio in Brasile.

Anche Diasorin, già con diverse aziende straniere, si appresta a una nuova campagna di acquisti all'estero. Lo ha lasciato intuire l'amministratore delegato Carlo Rosa, in occasione della presentazione del piano industriale al 2019, quando i ricavi del gruppo di Saluggia, di cui è il secondo maggiore azionista, dovrebbero arrivare intorno ai 735 milioni di euro (569 nel 2016), l'utile netto tra i 155 e 160 milioni (113 nel 2016) e il free cash flow cumulato tra i 445 e i 455 milioni.
"A seguito dell'importante generazione di cassa prevista nell'arco del piano, Diasorin - è stato comunicato - conferma il proprio interesse verso opportunità di crescita per linee esterne, con particolare attenzione verso realtà che consentano al Gruppo di espandere la propria base clienti, la presenza in aree geografiche ritenute rilevanti, nonché di ampliare il menù dei propri test".
Diasorin è leader mondiale della diagnostica in vitro. Presiedente e principale azionista è il torinese Gustavo Denegri, mentre Caro Rosa possiede la seconda quota maggiore del capitale della capogruppo, quotata in Borsa, dove capitalizza oltre 3,7 miliardi.

Un'altra società piemontese quotata in Borsa ha da poco fatto un investimento importante negli Usa per l'acquisto della nuova sede della sua filiale locale, a Detroit. Si tratta della Fidia, leader nella tecnologia del controllo numerico e dei sistemi di fresatura ad alta velocità. la Fidia, guidata da Giuseppe Morfino, fondatore (nel 1974), presidente e amministratore delegato, oltre che socio di controllo con il 55,9% del capitale, al termine del primo trimestre di quest'anno aveva un portafoglio ordini pari a 20,9 milioni di euro (+43% rispetto alla stessa data 2016. Nell'esercizio passato ha fatturato 58,8 milioni e ha avuto un utile netto di 2,4 milioni.

In un nuovo mercato straniero è appena entrato anche Reale Group. L'antica compagnia assicurativa torinese, infatti, ha annunciato che nei giorni scorsi è stata inaugurata Reale Chile Seguros Generales, che segna l'esordio del Gruppo presieduto da Iti Mihalich nel mercato latino americano. Partita con 70 dipendenti, Reale Chile punta ad averne 340 entro dieci anni, quando la sua raccolta premi dovrebbe arrivare a circa 240 milioni di euro, che collocherebbero la nuova compagnia fra le prime cinque del Paese.
Il Cile è il secondo mercato estero di Reale Group. Segue quello spagnolo, dove operano già due compagnie del gruppo, che nel 2016 ha raccolto premi per 3,8 miliardi e ha conseguito un utile netto di 131 milioni. Reale Group, che ha come direttore generale Luca Filippone e condirettore Massimo Luvié, conta 3.200 dipendenti e 3,8 milioni di assicurati. Il suo patrimonio netto supera i 2,4 miliardi e il suo indice di solvibilità è del 241%, tra i più alti del sistema.