Titoli di Stato e debito pubblico

Sempre meno titoli di stato italiani nei forzieri delle banche operanti nel Nord Ovest. Al 31 dicembre scorso, ammontavano a 25,5 miliardi di euro i titoli di stato italiani affidati alle banche, in custodia semplice e amministrata. In particolare, appartenevano alle famiglie consumatrici titoli pubblici (Bot, Btp, Cct, Ctz) per un valore complessivo di 24,364 miliardi (al fair value) e alle imprese per 1,143 miliardi.
A fine 2016, nelle banche attive in Piemonte, si trovavano titoli di stato italiani per 17,866 miliardi affidati dalle famiglie (-13,8% rispetto a 12 mesi prima) e per 759 milioni (-16,5%) dalla imprese. E cali ancora percentualmente superiori sono emersi dalla rilevazione sulle banche in Valle d'Aosta, dove il valore dei titoli pubblici dati in custodia dalle famiglie è risultato di 276 milioni (-14,7%) e di 47 milioni (-31%) quello delle imprese.
Sempre al 31 dicembre 2016, le banche presenti in Liguria custodivano titoli pubblici italiani del valore complessivo di 6,222 miliardi (-13,1% rispetto alla stessa data del 2015) per conto delle famiglie e di 337 milioni (-3,8%) per conto delle imprese.
Per quanto riguarda l'intero Paese, la Banca d'Italia ha indicato in 132,037 miliardi di euro, a fine 2016, il valore dei titoli di stato italiani affidati alle banche, in custodia semplice e amministrata, da parte delle famiglie consumatrici e in 55,190 miliardi il valore dei titoli pubblici affidati dalle imprese.
Ancora a proposito di titoli di stato italiani, la stessa Banca d'Italia, che ne detiene per 317 miliardi di euro, ha appena pubblicato la disaggregazione degli importi secondo i loro detentori, al 30 aprile 2017: 400,3 miliardi fanno capo alle istituzioni finanziarie monetarie residenti (banche, fondi comuni d'investimento, Cassa Depositi e Prestiti, istituti di pagamento), 444,6 miliardi alle altre istituzioni finanziarie residenti, 104,5 miliardi agli altri soggetti residenti, non finanziari e 665,1 miliardi a soggetti non residenti, cioè stranieri.
Dunque, al 30 aprile 2017 appartenevano all'insieme dei soggetti residenti nel nostro Paese titoli di stato italiani per 1.555,6 miliardi di euro, a fronte dei 1.491,2 miliardi del 2016 e dei 1.431,8 miliardi del 2015. I soggetti stranieri, invece, detenevano titoli si stato italiani per un valore di 715 miliardi, a fronte dei 726,6 del 2016 e i 741,1 del 2015. Dati che evidenziano, un aumento del possesso da parte dei residenti e, al contrario, un calo da parte dei non residenti, che comunque hanno in portafoglio circa un terzo dei titoli di debito pubblico italiano.
A proposito di debito pubblico, resta da rilevare che al 31 maggio 2017 è salito a 2.278,855 miliardi di euro, nuovo record storico. A fine aprile era di 2.270, 276 miliardi e di 2.217,910 al 31 dicembre scorso. In cinque mesi è ancora aumentato di quasi 61 miliardi. E certo non consola la considerazione che la sua incidenza sul Pil diminuirà se il Pil aumenterà più del previsto. L'incidenza è un conto, il valore assoluto un altro.