A Enrico Salza, “leone” torinese
con il pelo bianco, ma ancora ruggente, la presidenza di
Tecnoinvestimenti sta dando soddisfazioni forse superiori alle sue
aspettative. A lui, come agli azionisti, che stanno registrando una
performance annuale del titolo del 50%.
Fra l'altro, la semestrale, appena
approvata, riporta un utile netto di 8 milioni, a fronte dei 5
conseguiti nel gennaio-giugno 2016. Rispetto a quel periodo, i ricavi
consolidati di Tecnoinvestimenti aumentati del 22,2% a 85,4 milioni e
il mol del 39,5% a 18,4%, per cui la marginalità è salita al 21,5%
dei ricavi, dal precedente 18,9%. E l'indebitamento netto del gruppo
è calato a 67 milioni, uno in meno che al 31 dicembre scorso.
Tra i principali operatori in Italia
nelle sue tre aree di business – digital trust, credit
information, sales % marketing solutions – il gruppo
Tecnoinvestimenti ha otto sedi, diverse controllate e 900 dipendenti.
Il quartiere generale è a Torino. In Borsa capitalizza circa 250
milioni. Amministratore delegato è Pier Andrea Chevallard.
La maggioranza assoluta del capitale di
Tecnoinvestimenti, il 56,9%, appartiene a Tecnoholding (Camere di
commercio); mentre secondo maggiore azionista, con il 10%, è
Quaestio Capital Management Sgr.
l terzo posto, nella compagine
societaria, si trova Cedacri, azienda leader nei servici di
outsourcing per il settore bancario, istituzioni finanziarie e
concessionarie esattoriali. Già detentrice del 4,95% delle azioni di
Tecnoinvestimenti, Cedacri supererà presto il 5%, avendo esercitato
la prima tranche di uno specifico warrant ed è destinata a salire
ancora di quota.
Un'iniziativa che conferma la fiducia
degli azionisti in Tecnoinvestimenti, il cui vertice prevede un
ulteriore sviluppo.