Alla vigilia di Ferragosto, Dea
Capital, uno dei quattro pilastri dell'attività del gruppo De
Agostini, facente capo alle famiglie novaresi Drago e Boroli, ha
comunicato che era vicinissimo a 50 milioni il numero di azioni
proprie in portafoglio, pari al 16,2% del capitale della società
guidata dal torinese Paolo Ceretti. E gli acquisti continuano.
D'altra parte, l'ultima assemblea di Dea Capital ha approvato il
piano che autorizza il Consiglio di amministrazione a comprare
azioni, entro l'aprile prossimo, fino ad arrivare alla soglia di 61,3
milioni di azioni, pari al 20% del capitale, il massimo consentito
dalle norme.
L'operazione, destinata alla
costituzione del “Magazzino Titoli”, consentirà operazioni
straordinarie, “anche di scambio di partecipazioni”, oltre che
l'incentivazione azionaria a favore del management. Ma è proprio la
sottolineatura dell'eventuale impiego delle azioni proprie per uno
“scambio di partecipazioni” che fa crescere l'attenzione
sull'iniziativa di Dea Capital, che ha chiuso il bilancio 2016 con
utile netto di 7,6 milioni (12,4 a livello consolidato).
Dea Capital, quotata in Borsa, è la
subholding del gruppo De Agosti per le attività nel settore della
gestione di fondi di private equity e altri alternative assets,
principalmente attraverso le sue
controllate Idea Fimit (fondi immobiliari), della quale ha il 64,3%
e Idea Capital Funds. Gestisce asset del valore di 11,4 miliardi.
Alla fine del primo trimestre 2017, durante il quale ha conseguito un
utile netto di 6,8 milioni a livello di gruppo, aveva un portafoglio
investimenti di 472,8 milioni. In Borsa, capitalizza oltre 390
milioni.
Amministratore
delegato, da dieci anni, è, appunto, Paolo Ceretti, nato a Torino
nel 1955, lauera in Economia e commercio a Pavia, che ha fatto la
prima parte della sua brillante carriera in imprese del gruppo
Agnelli, dalla Fiat a Exor. Oltre a essere il numero uno operativo di
Dea Capital (presidente è Lorenzo Pelliccioli, responsabile
finanziario Manolo Santilli e neo direttore Strategie e sviluppo Pier
Luigi Rossi), Paolo Ceretti è anche direttore generale della De
Agostini, holding dell'omonimo gruppo, amministratore delegato della
De Agostini Editore e consigliere di diverse controllate.
Il gruppo De
Agostini ha chiuso il bilancio consolidato 2016 con ricavi per poco
meno di 5,2 miliardi di euro, un margine operativo lordo di 1,584
miliardi, entrambi superiori del 6% al 2015, e un patrimonio netto di
4,463 miliardi.
La capogruppo,
presieduta da Marco Drago (vice presidenti sono Marco Boroli,
vicario, Pietro Boroli e Roberto Drago), è controllata dalla B&D
Holding, accomandita delle famiglie Drago e Boroli. Nel 2016, il suo
utile netto è stato di 33,6 milioni e ha consentito la distribuzione
di dividendi per complessivi 27 milioni.
La De Agostini
possiede il 58,3% di Dea Capital, il 100% delle subholding De
Agostini Editore e De Agostini Communications più il 50,8% della
Igt. Quest'ultima è quotata alla Borsa di New York ed è il più
grande player mondiale nel mercato delle lotterie, dei giochi e dei
relativi servizi. Fra l'altro, è sua Lottomatica, a capo del
consorzio che ha riottenuto la concessione del gioco del Lotto in
Italia, in esclusiva fino al 2025.
Nel 2016, Igt ha
conseguito ricavi per 4,675 miliardi di euro e un margine operativo
lordi di 1,6 miliardi, entrambi aumentati del 9% rispetto al 2015.