Ecco alcune notizie relative a società del Nord Ovest quotate in Borsa.
IREN - Commentando i risultati del primo semestre, i vertici di Iren hanno evidenziato, fra l'altro, che l'indebitamento netto del gruppo è stato ridotto di 54 milioni nel periodo. Però, forse, non andrebbe sottovalutato che, al 30 giugno, l'indebitamento netto del grande gruppo guidato da Paolo Peveraro e Massimiliano Bianco, ammonta ancora a 2,4 miliardi, che restano un macigno. Anche in rapporto ai ricavi, che dall'inizio di gennaio alla fine di giugno, sono stati pari a 1,813 miliardi (+16,6%). Il margine operativo lordo è stato di 442,3 milioni (+6%) e l'utile netto di 145,1 milioni (+19,5%), dopo investimenti per 103 milioni e il pagamento di dividendi per 89 (+14%).
DIASORIN - Viaggia con il turbo l'impresa vercellese leader globale nella produzione di test diagnostici. Dall'inizio di gennaio alla fine di giugno ha registrato ricavi netti per 319,3 milioni (+19,9%), ha incrementato il margine operativo lordo del 23,4% a 126,2 milioni e ha ottenuto un utile netto di 33,6 milioni, superiore del 14,4% a quello del primo semestre 2016 e pari al 20,7% del fatturato. Inoltre, ha ancora migliorato la sua posizione finanziaria netta, risultata positiva per 89,2 milioni a fronte dei 71,2 di fine dicembre 2016.
Il vertice della società - presidente è Gustavo Denegri e amministratore delegato Carlo Rosa - ritiene che il bilancio 2017 presenterà ricavi superiori dell'11% a quelli del 2016 e una redditività maggiore del 13% a quella dell'esercizio passato. A prescindere dall'acquisizione del business "Elisa" da Siemens, il cui closing è programmato entro la fine dell'anno.
BUZZI UNICEM - Primo semestre molto positivo per il gruppo cementiero di Casale Monferrato, controllato dalla famiglia Buzzi. L'utile netto è aumentato del 30,4%, a 119,3 milioni di euro dai 91,5 milioni conseguiti nel periodo gennaio-giugno 2016 e il margine operativo lordo è salito a 241,1 milioni dai 222,5 precedenti (+8,4%). Il fatturato netto è cresciuto a 1,354 miliardi (+7,3%), grazie all'incremento del 6% delle vendite di calcestruzzo e del 2,3% del cemento. Anche sulla base di questi risultati, a Casale prevedono che il 2017 potrebbe essere chiuso con una crescita del margine operativo più vicina al 10% che al 5%, rispetto al 2016. Fra l'altro, l'indebitamento netto consolidato è sceso a 909,2 milioni dai 941,6 milioni del 31 dicembre scorso.
CENTRALE LATTE D'ITALIA - Terzo polo italiano del latte fresco - la sua quota è salita al 7,7% del mercato - Centrale latte d'Italia, a capo dell'omonimo gruppo con sede a Torino e presieduto da Luigi Luzzati, a livello consolidato ha registrato ricavi netti per 90,5 milioni (+85% rispetto al primo semestre 2016) e un mol di 2,5 milioni, ma il risultato operativo è stato negativo per 723.000 euro (275.000 nel corrispondete periodo dell'anno scorso) e la perdita netta è stata di un milione, quasi doppia di quella accusata nel gennaio-giungo 2016. L'indebitamento netto al 30 giugno è di 64,3 milioni, 3 più che al 31 dicembre,
La società torinese, con grandi azionisti liguri e toscani, ha comunicato che ha avviato un piano triennale di investimenti del valore di 14,9 milioni per lo stabilimento nel capoluogo piemontese; mentre, nel mese passato, ha ceduto sia l'impianto ormai dismesso di Carmagnola sia il 50% di Odilla Chocolat, boutique subalpina del cioccolato, "essendo venute meno le condizioni strategiche e operative che ne avevano motivato l'acquisizione".
PRIMA INDUSTRIE - "Siamo orgogliosi di annunciare i buoni risultati dei primi sei mesi dell'anno, realizzati grazie a una domanda costante e sostenuta dai primi ritorni dei forti investimenti effettuati sulla gamma di prodotti e sul mercato. Sulla base del portafoglio ordini e della situazione dei mercati di riferimento, ci attendiamo per i prossimi trimestri dell'anno, un'ulteriore accelerazione del trend di crescita". E' il commento di Gianfranco Carbonato, presidente operativo di Prima Industrie, alla presentazione della nuova semestrale, in effetti rilevante.
Prima Industrie, impresa torinese leader nel settore ad alta tecnologia dei sistemi laser e di lavorazione della lamiera, oltre che dei componenti elettronici per applicazioni industriali, fra l'altro, ha conseguito un utile netto di 7,5 milioni, superiore del 159% al 2,9 milioni del primo semestre 2016. Non solo: al 30 giugno, il portafoglio ordini è di 177,8 milioni (+40,9%), dopo averne acquisiti per 240,7 milioni (+24,9%). Il fatturato netto è stato di 202,4 milioni (+10,4%) e di 19,2 il mol (+29,7%). L'indebitamento netto è calato a 95,5 milioni dai 104,1 precedenti.
Dall'inizio di gennaio alla fine di giugno, Prima Industrie, i cui dipendenti sono diventati 1.718, quindi 54 in più, ha investito in ricerca e sviluppo 11,5 milioni, pari al 5,7% dei ricavi.
BASICNET - Nello stesso giorno della diffusione dei suoi risultati semestrali, BasicNet, il gruppo torinese di Marco Boglione i cui marchi sono noti un po' in tutto il mondo - Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, Superga, K-Way - ha annunciato di essere diventato il nuovo proprietario del marchio Sebago, "icona di stile, soprattutto per i famosi mocassini e per le scarpe da barca Docksides". L'acquisizione dall'americana Wolverine World Wide, avvenuta con l'esborso di circa 12 milioni di euro, segue di poco quella di Brico.
Il gruppo BasicNet nel primo semestre ha avuto ricavi aggregati per 372,9 milioni (+3,5% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso e un margine operativo lordo di 8,5 milioni contro i 10 precedenti.L'utile netto è sceso da 5,1 a 3,5 milioni, mentre l'indebitamento finanziario è salito a 50,5 milioni, solo uno più che al 31 dicembre 2016. Però, sono aumentati a 12,4 i milioni investiti in sponsorizzazioni e comunicazione e, negli ultimi 12 mesi, gli occupati, in seguito a 49 assunzioni.
PININFARINA - Peccato per il risultato netto, negativo per 0,6 milioni; perché gli altri principali indicatori evidenziano che, nel primo semestre, Pininfarina ha fatto registrare miglioramenti. Il valore della produzione è salito a 39,6 milioni dai 34 dello stesso periodo 2016, il margine operativo lordo è stato di 2,2 milioni mentre era stato negativo per 0,9 e il risultato operativo è torinato poitivo per 0,7 milioni a fronte della perdita di 2,4 nel primo semestre 2016. Ancora più rilevanti i miglioramenti patrimoniali: al 30 giugno, la posizione finanziaria netta è positiva per 8,3 milioni, mentre era negativa per 29,9 e il patrimonio netto è cresciuto da 31,4 a 56,5 milioni.
La Pininfarina, che conta poco meno di 600 dipendenti, è presieduta da Paolo Pininfarina e ha come amministratore delegato e direttore generale Silvio Pietro Angori. Del Consiglio di amministrazione fa parte anche Licia Mattioli, imprenditrice a capo dell'omonima azienda familiare di gioielli,vice presidente sia di Confindustria per l'internazionalizzazione sia della Compagnia di San Paolo.
BIM - Primo grande passo avanti della Bim-Banca Intermobiliare. Il 31 luglio, l'istituto torinese specializzato nel private banking e la cui quota di maggioranza assoluta, ancora in portafoglio della disastrata Veneto Banca ma in vendita (è è stata aperta la data room, "a seguito delle manifestazioni di interesse di importanti bidders internazionali") ha comunicato di avere ceduto, alla svizzera Banca Zarattini, il 100% di Bim Suisse, banca di Lugano con una ventina di dipendenti e una raccolta di circa 350 milioni di franchi svizzeri.
Nello stesso giorno, la Bim, presieduta da Maurizio Lauri e guidata da Giorgio Girelli, 28 filiali, 580 tra dipendenti e collaboratori, oltre 150 private bankers, ha fornito i risultati del primo semestre: al 30 giugno, la raccolta complessiva ammonta a 8,7 miliardi (-7,1% rispetto al 31 dicembre 2016), la gestione operativa è stata positiva per 3,7 milioni, 2,4 in più rispetto al primo semestre dell'anno scorso, ma la perdita netta è stata di 24,9 milioni (14,7 nel corrispondente periodo precedente), in seguito a rettifiche di valore sui crediti per 24 milioni, circa il doppio in più. Il Cet! è del 10,74%.
BIANCAMANO - Dopo un lungo silenzio, è riuscita quale notizia sul gruppo Biancamano, che si è presentato come il primo operatore privato italiano nel waste management (gestione dei rifiuti) e leader nei servizi integrati di igiene urbana, con circa 2.200 addetti e 3.000 automezzi. Una notizia è che è stato raggiunto un accordo con le banche nell'ambito della procedura concordataria della controllata Aimeri Ambiente e un'altra è che il progetto di bilancio 2016 riporta ricavi per 92,1 milioni (-19% rispetto al 2015), un risultato negativo per 18,7 milioni (86 milioni nell'esercizio precedente) e un indebitamento netto di 113,3 milioni. La capitalizzazione borsistica della Biancamano - presidente Giovanni Battista Pizzimbone, amministratore delegato Massimo Delbecchi - è di poco superiore ai 5 milioni.