BOERO - Dal 15 agosto, Giorgio Rupnik non sarà più l'amministratore delegato della Boero Bartolomeo, holding industriale quotata in Borsa dal 1982 e a capo dell'omonimo gruppo genovese leader nel settore delle vernici per edilizia, yachting e comparto navale. Rupnik ha comunicato le sue dimissioni, il 24 luglio, per motivi personali. Le deleghe che aveva, non in esclusiva, restano in capo alla presidente Andreina Boero, alla quale risponderà direttamente il direttore generale Giampaolo Iacone, già presente in Consiglio di amministrazione.
Giorgio Rupnik, romano, 57 anni, genero di Andreina Boero, avendone sposato la figlia Cristina, era stato nominato amministratore delegato nel 2004, l'anno dopo che "la regina italiana dei colori", esponente della quinta generazione al vertice dell'azienda di famiglia, aveva ricevuto l'onorificenza di Cavaliere del lavoro, insieme con l'armatore Paolo Clerici, altro figlio d'arte. Cristina Cavalleroni Boero, figlia di Andreina, è vice presidente della capogruppo dal 2010, carica che condivide con Giuseppe Carcassi.
A livello consolidato, il gruppo Boero, che conta tre centinaia di dipendenti, nel 2016 ha fatturato 85,4 milioni (93,3 nell'esercizio precedente), ha avuto un utile operativo di 1,9 milioni e un utile netto di 159.000 euro, inferiore agli 833.000 del 2015, ma tale da consentire la distribuzione di 0,13 euro per azioni, come l'anno scorso (a Piazza Affari, la Boero capitalizza 81,5 milioni e il titolo, quest'anno, ha fatto segnare, finora, un massimo di 20,5 euro e un minimo di 18).
Sede legale, direzionale e commerciale a Genova, dove ha anche un importante centro di ricerca che collabora con l'Iit (l'Istituto italiano di tecnologie, guidato dal validissimo Roberto Cingolani), il gruppo Boero produce, dal 2009, a Rivalta Scrivia.
KI GROUP - Nuovo colpo di scena alla Ki Group, la società torinese presieduta da Daniela Garnero Santanché e presente sul listino Aim della Borsa milanese: nel mese scorso, il Consiglio di amministrazione ha deliberato il ritiro delle deleghe gestorie all'amministratore delegato Bernardino Camillo Poggio, al quale ha anche ratificato la sospensione cautelare dal ruolo dirigenziale.
Inoltre, nella stessa riunione, il Consiglio di amministrazione ha recepito le dimissioni irrevocabili del consigliere Michele Mazzaro, cooptando al suo posto Giuseppe Dossena, subito nominato nuovo amministratore delegato della società, la quale opera, anche attraverso le proprie controllate, nella distribuzione capillare di prodotti biologici, biodinamici e naturali nei canali del retail specializzato (alimentari biologici, erboristerie e farmacie).
Giuseppe Dossena ha ricoperto posizioni di rilievo in Heinz Italia e Pepsico e, più recentemente, è stato presidente e amministratore delegato di Balconi industria dolciari, "portando, in quattro anni, il fatturato da 111 a circa 160 milioni di euro" è stato precisato nel comunicato della Ki Group, che vanta una gamma di circa 2.500 referenze delle migliori marche.
FONDAZIONE CR VERCELLI - Pochi giorni prima della fine di luglio, Fernando Lombardi si è insediato alla presidenza della Fondazione Cr Vercelli, che a fine 2016 aveva un patrimonio netto contabile di 115,6 milioni di euro, cifra che vale il cinquantesimo posto nella graduatoria nazionale delle fondazioni di origine bancaria.
Fernando Lombardi, nato a Vercelli 67 anni fa, laurea in Scienze Politiche all'Università di Torino, è stato direttore dell'associazione locale dei commercianti dal 1978 al 2014 e, dal 2003 al 2011, consigliere di amministrazione di Biverbanca, istituto del quale la Fondazione possiede ancora il 6,14% del capitale, valutato 15,2 milioni (la partecipazione ha reso, nel 2016, un dividendo di 375.000 euro). Dal 2013, Fernando Lombardi è consigliere di amministrazione del Fondo di previdenza Mario Negri (Confcommercio).
Oltre che da Fernando Lombardi, il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Cr Vercelli è composto dal vice presidente Paolo Garbarino (ex rettore dell'Università del Piemonte Orientale) e da Isabella Rosatra, Alessandro Scheda, Andrea Barasolo, Paoletta Picca e Attilio Reggiani. Segretario generale è Roberto Cerreia Vioglio.
La Fondazione vercellese ha presentato nel bilancio 2016, chiuso con proventi per 3,85 milioni e un avanzo (utile netto) di 2,12 milioni, partecipazioni anche in Banca d'Italia, Banca Sella e Ream Sgr, oltre a quella in Biverbanca, controllata dalla Banca di Asti - Cassa di Risparmio. Nell'anno passato, la Fondazione Cr Vercelli ha deliberato erogazioni per 2,5 milioni.
FINPIEMONTE - Salvo imprevisti, non esclusi, Finpiemonte, finanziaria della Regione Piemonte che ha ottenuto recentemente da Banca d'Italia l'iscrizione all'albo degli intermediari finanziari e vanta una liquidità di circa 600 milioni, avrà presto un nuovo presidente e due nuovi consiglieri di amministrazione. Il 27 luglio, infatti, il vice governatore regionale, Aldo Reschigna, ha firmato il decreto di nomina di Stefano Ambrosini, designato presidente; Giuseppe Benedetto, Annalisa Genta, entrambi confermati, Paola Bosso e Federico Merola.
Stefano Ambrosini, torinese, classe 1969, avvocato civilista dal 1995, giurista, professore ordinario di Diritto commerciale all'Università del Piemonte Orientale, oltre che docente du Diritto della crisi d'impresa alla Luiss di Roma, ha un curriculum impressionante: fra l'altro, ha gestito oltre trenta amministrazioni straordinarie e liquidazioni coatte più una cinquantina di concordati preventivi. E' stato commissario straordinario anche dell'Alitalia, della Bertone, del consorzio Asa, della Tirrenia e commissario giudiziale anche della Fondazione Maugeri, della Porto di Imperia e della Fashion (Burani). Ha fatto parte di comitati tecnici della Camera dei Deputati e del Consiglio generale della Compagnia di San Paolo. Tra i suoi ultimi incarichi (2016) si ricordano almeno quelli di presidente di Veneto Banca e Bim-Banca Intermobiliare, entrambi però di brevissima durata.
Autore di diverse monografie e di oltre cento saggi giuridici, Stefano Ambrosini, che in Finpiemonte è destinato a subentrare a Fabrizio Gatti, è anche direttore della collana della Zanichelli dedicata al Diritto fallimentare.