Altra notizia positiva: rispetto al 2010, le vittime della strada sono state il 72,7% in meno in Valle d'Aosta (allora 11), il 35% in meno in Liguria (84) e il 24,5% in meno in Piemonte (327). Complessivamente, il Nord Ovest, ha avuto 116 morti in incidenti stradali meno che sei anni prima. A conferma di una tendenza positiva, comune al resto dell'Italia. Il calo nazionale, infatti, è stato del 20,2%: 3.283 le vittime stradali dell'anno scorso contro le 4.114 del 2010.
Un miglioramento che ha rilevanti benefici anche di carattere economico, perché ogni persona ha anche un valore economico, sempre e comunque. Ha un valore la vita di un grande imprenditore, di un top manager, di un professionista d'eccellenza, così come hanno un loro valore, logicamente diverso, le vite di un bambino, uno studente, un impiegato semplice, un artigiano, un piccolo commerciante, una casalinga...
Tutti hanno un valore economico, per sé, per le loro famiglie, per le aziende o gli enti che li occupano, per lo Stato. Hanno un valore per quello che producono o potrebbero produrre, per i redditi che generano, per i contributi e le tasse che versano, per quanto è costata la loro formazione, per le spese relative alla loro salute e, fra l'altro, per la pensione che ricevono o riceveranno.
Ecco, perché, appare corretto considerare anche l'aspetto economico quando si tratta di incidenti stradali "con lesioni a persone", come specifica l'Istat per le sue rilevazioni. Ogni riduzione del numero di morti e feriti in incidenti stradali, comporta non soltanto una riduzione di dolori, traumi e tragedie, ma anche una riduzione delle perdite finanziarie della società, perché ogni vita umana è un attivo patrimoniale.
Tornando alle cifre dell'Istat. Nel 2016, in tutta l'Italia, si sono verificati 175.791 incidenti stradali con lesioni a persone, 1.252 più dell'anno precedente: i morti sono stati, appunto, 3.283 (decesso entro il mese dal fatto) e i feriti 249.175. Rispetto al 2015, le vittime sono state 145 in meno, mentre si sono avuti 4.255 feriti in più. Per la prima volta dal 2001, il numero degli incidenti e dei feriti è aumentato. In particolare, è cresciuto del 9% il numero dei feriti gravi, risultati così oltre 17.000. Sono aumentati, però, anche il parco circolante (+1,4%) e le percorrenze autostradali (oltre 82 miliardi di chilometri, il 3,3% in più).
Per quanto riguarda i decessi, sempre conseguenti a incidenti stradali, sono aumentati del 9,6% quelli dei ciclisti (275) e del 10,5% quelli dei ciclomotoristi (116); al contrario, sono calati del 15% quelli dei motociclisti (657) e del 5,3% quelli dei pedoni (570). Gli automobilisti morti sono stai 1.470, numero sostanzialmente uguale a quello del 2015.
L'Istat riporta, fra l'altro, le cause principali degli incidenti con lesioni a persone. Le prime tre, che rappresentano il 41,5% dei casi, sono: Guida distratta (36.119 incidenti), mancato rispetto della precedenza o del semaforo (32.879), eccesso di velocità (23.397). Tra le altre cause spiccano: mancanza della distanza di sicurezza (21.780 incidenti), manovre irregolari (15.934), Comportamento scorretto del pedone (7.417).
Infine, l'evoluzione nelle due città metropolitane del Nord Ovest: nel 2016, Torino ha registrato 5.734 incidenti stradali con lesioni a persone contro i 5.920 del 2015; Genova 5.101 contro 5.214. I morti sono stati 95 nell'area metropolitana torinese (96 nel 2015) e 21 in quella genovese, 23 meno dell'anno precedente.