Record borsistici, nella prima seduta
borsistica di ottobre, per tre società del Nord Ovest. Record
addirittura storici, almeno finora, per due: Fca-Fiat Chrysler
Automobiles e per Diasorin. Record annuale, invece, per Centrale del
Latte d'Italia, l'ex Centrale del Latte di Torino.
L'ultimo prezzo dell'azione della
Centrale del Latte d'Italia è stato di 3,628 euro, il 7,34% in più
rispetto alla chiusura di venerdì scorso e, appunto, il più alto
dall'inizio dell'anno. Il maggior prezzo precedente – 3,27 euro -
era stato segnato il 3 gennaio.
Luigi Luzzati, presidente Centrale del Latte d'Italia |
Il rialzo dell'azione della Centrale
del Latte d'Italia è ancora più significativo se si tiene conto che
a metà aprile il titolo era precipitato a 2,70 euro, minimo del
2017. Però, va anche rilevato che l'azione della Centrale del Latte
è ancora lontana dagli oltre 5 euro del marzo 2104. Così che
risulta di 46,5 milioni la capitalizzazione attuale della società
torinese, partecipata anche dal Comune del capoluogo piemontese, che
però ha già manifestato l'intenzione di vendere.
Quanto a Diasorin, la multinazionale
italiana attiva nel mercato delle biotecnologie e leader nel comparto
della diagnostica in vitro, ha fatto registrare il suo nuovo primato
borsistico con l'azione a 76,50 euro (+1,39% rispetto a venerdì
scorso). L'ascesa dell'azione Diasorin dura da molto e sembra
irrefrenabile. Prima della fine di gennaio, valeva ancora 53,7 euro.
Ora, la società di Saluggia
(Vercelli), che ha al vertice Gustavo Denegri e suo figlio Michele,
rispettivamente presidente e vice presidente, insieme con Carlo Rosa,
amministratore delegato, viene valutata dal mercato 4,2 miliardi.
Principale azionista, con poco meno del 45% del capitale, è la Finde
della famiglia Denegri e il numero uno operativo, Carlo Rosa, ha poco
più dell'8,5%.
Fca. Il 12 gennaio di quest'anno, a
Piazza Affari, l'azione Fiat Chrysler Automobiles ha chiuso le
contrattazioni a 8,29 euro, oggi a 15,29, ancora lo 0,86% in più
dell'ultima seduta precedente. Nonostante che Sergio Marchionne, il
gran pilota della multinazionale controllata dalla famiglia
Agnelli-Elkann-Nasi, abbia dichiarato che lo spin-off di Magneti
Marelli non si farà prima del 2018 e che gli scorpori di Maserati e
Alfa Romeo, se si faranno, si faranno ancora più in lata. Rinvio a
data da destinarsi. E' vero, però, che le vendite del gruppo
continuano ad andare bene e, soprattutto, non si spengono le voci di
una possibile grande aggregazione, magari con il colosso sudcoreano
Hyundai-Kia.
In ogni caso, la capitalizzazione di
Fca è salita a 23,088 miliardi e il titolo evidenzia una performance
semestrale che sfiora il 50% e una performance annuale del 171,75%.
Un'ultima notizia su un'altra regina
piemontese di Piazza Affari: Reply, che oggi ha chiuso a 208,6 euro
(+2,56) e con la capitalizzazione di quasi 1,9 miliardi, ha
comunicato che Alika Srl (holding della famiglia Rizzante che
controlla Reply) ha avviato la cessione fino al massimo di 718.000
azioni, corrispondenti a circa il 7,7% del capitale sociale,
attraverso la procedura di accelerated bookbuilding riservata
a investitori istituzionali.
Il
presidente Mario Rizzante, che guida l'impresa torinese con la figlia
Tatiana, ha ribadito che “con l'operazione di oggi, e a seguito di
sollecitazione da parte degli investitori di mercato, l'azionista di
controllo contribuisce all'obiettivo di incremento della liquidità
del titolo Reply, pur mantenendo immutato il proprio impegno nei
confronti della società e dei suoi stakeholder”.