Tre notizie di oggi, 25 ottobre,
relative ad altrettante società del Nord Ovest quotate in Borsa:
Astm- Autostrada Torino Milano, Orsero, Bim-Banca Intermobiliare.
ASTM. Il titolo della società
torinese controllata dalla famiglia Gavio e presieduta da Gian Maria
Gros-Pietro, presidente anche di Intesa Sanpaolo, ha chiuso le
contrattazioni odierne a 23,75 euro (+2,37% rispetto a ieri): è il
nuovo record storico, essendo stati superati i 23,40 euro fatti
registrare il 16 di questo mese. La capitalizzazione di Astm è
salita così a 2,351 miliardi di euro.
Un paio di giorni fa, nel consiglio di
amministrazione di Astm, che ha come vice presidenti Daniela Gavio e
Marcello Gavio e tra i suoi componenti anche Beniamino Gavio, il
numero 1 del Gruppo, Caterina Bima e Marco Weigmann, è stato
cooptato Umberto Tosoni, amministratore delegato di diverse società
del gruppo piemontese di Tortona, che ha in Borsa anche la Sias,
della quale Tosoni è direttore generale.
ORSERO. Oggi, l'impresa ligure
di Albenga, fondata oltre 50 anni fa ed entrata nel listino di Piazza
Affari nel febbraio di quest'anno (segmento Aim) ha comunicato che
Praude Asset Management Ltd, attraverso due suo fondi, ha superato la
quota del 5%, arrivando al 5,272% del capitale, che vale il terzo
posto nella graduatoria dei maggiori azionisti (al primo si trova la
Fif Holding con il 31.6% e al secondo, da poco, il gruppo spagnolo
Fernandez, con il 5,65%; sopra il 5%, seppure di pochissimo, è
Wilmington Capital, quarto).
Leader nell'Europa mediterranea per
l'importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli – ogni
anno commercializza oltre 500.000 tonnellate di frutta – il gruppo
Orsero nel 2016 ha avuto un fatturato consolidato di 685 milioni di
euro. Conta oltre mille dipendenti.Vice presidente e amministratore
delegato è Raffaella Orsero.
BIM-BANCA INTERMOBILIARE. Il
titolo della banca private torinese, controllata da Veneto
Banca ora in liquidazione coatta amministrativa, è crollato a 0,571
euro, il 41,5% in meno rispetto a ieri. Mai era sceso così in basso.
A farlo precipitare è stato non tanto l'annuncio della cessione a
Trinity, società di investimento di diritto irlandese e gestita da
Attestor Capital, come era previsto; quanto, piuttosto, il prezzo
della vendita da parte dei commissari di Veneto Banca. Il 71,4% della
Bim, infatti, passerà di mano al prezzo iniziale di 0,224 euro per
azione. Ed è stato detto che tale sarà anche il prezzo dell'Opa che
Attestor Capital sarà costretta a lanciare per rilevare le azioni
restanti.
Inevitabile il tonfo, dopo varie
sospensioni del titolo che non riusciva a fare il prezzo. Secondo
maggiore azionista della Bim risulta Pietro D'Aguì, che per anni ha
condiviso il controllo della Banca Intermobiliare e il comando della
stessa. A D'Aguì è attribuita la quota del 9%, con la precisazione
che è “in pegno a favore di Veneto Banca Lca”, cioè in
liquidazione coatta amministrativa.