ALPITOUR – Neos, compagnia aerea di lungo raggio che fa parte del gruppo Alpitour, è entrata a far parte di Wordwide by easyJet, nuova iniziativa della Compagnia leader in Europa. In seguito all'accordo, Neos, che ha trasportato 1,3 milioni di passeggeri nel 2016, metterà a disposizione del nuovo network voli dall'Italia verso ambite destinazioni in Africa, Asia, Caraibi e Medio Oriente. Alpitour, nata 70 anni fa a Cuneo come piccola agenzia di viaggi, l'anno scorso ha fatturato 1,141 miliardi e conta di arrivare a 2,5 miliardi entro cinque anni. Ha oltre 2.000 dipendenti, sede a Torino ed è oggi il principale operatore italiano del settore.
La sua attività è articolata in cinque divisioni. Fra i suoi marchi più noti: Francorosso, Viaggidea, Bravo Club, Jumbo Tours, Welcome e Geo Travel, Karambola. Alpitour, che ha anche sponsorizzato l'ultima edizione di Miss Italia, è pilotata da Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato dal 2012, quando, con un management by out fatto con altri manager e due fondi di private equity, ha rilevato la società dal gruppo Agnelli-Elkann-Nasi.
Nella compagnie azionaria, da poco, è entrata la Tip del finanziere Giovanni Tamburi, che, in seguito all'investimento di 120 milioni, possiede circa il 33% del capitale di Alpitour, della quale comunque Burgio detiene ancora oltre il 3% e azionisti sono anche i due fondi.
Alpitour è una candidata naturale alla quotazione in Borsa.
Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato Alpitour |
MONGE – E' stato stimato che, in Italia, gli animali domestici (“pet”) siano oltre 60 milioni, fra cani, gatti, piccoli mammiferi, uccellini e pesciolini. In media, un animale per abitante. Comunque, tanti da rappresentare un mercato da rappresentare un mercato da due miliardi di euro all'anno, per i produttori di alimenti “pet”. E la Monge vanta la leadership per gli alimenti destinati a cani e gatti. Sede a Monasterolo di Savigliano, dove è stata fondata nel 1963, per iniziativa di Baldassarre Monge, l'omonima impresa è stata la prima in Italia a produrre il pet food umido (wet food), creando il relativo mercato e vanta anche altri primati: dal wet food in lattine ai bocconcini cotti al forno per i cani, all'introduzione delle buste per il gatto.
Monge esporta già in più di 80 Paesi, dove realizza circa il 20 del suo fatturato, che è stato di 142 milioni nel 2015. Al vertice gestionale dell'impresa, totalmente familiare e a capo di un gruppo con 300 dipendenti, si trovano Domenico e Sandra Monge, figli del fondatore come la più giovane Franca, responsabile della direzione acquisti. Nella Monge lavorano già anche tre esponenti della terza generazione più altri familiari.
Baldassarre Monge |
GROM – Espansione accelerata per Grom, la multinazionale torinese del gelato che il suo produttore vuole che sia “il più buono del mondo”. Già dotata di una novantina di gelaterie in diversi Paesi, Grom ha in programma di aprirne altre quattro all'inizio del 2018: due in Francia e altrettante a Doha, nel Qatar. Intanto, però, sono partiti i lavori per il flagship londinese di Piccadilly. E tutto questo dopo che, l'anno scorso, sono state aperte altre sei gelaterie in Italia e nove all'estero.
Nel 2016, la Grom, costituita nel 2003, sotto la Mole, dal giovanissimo Federico Grom con l'amico Guido Martinetti, ha registrato ricavi per poco meno di 30 milioni, ma con una perdita di 6,3 a causa dei forti investimenti e dei costi elevati per assicurare il massimo della qualità produttiva, fin dall'inizio del processo con materie prime eccellenti.
La Grom, passata sotto il controllo dell'Unilever, uno dei colossi mondiali del food e del gelato (Algida), che però garantisce una grande autonomia gestionale ai fondatori, recentemente ha deciso di vendere il suo gelato anche in barattoli, così da poter conquistare anche i banconi frigorifero della grande distribuzione, dove andranno a sfidare pure l'americana Haagen Dazs. I barattoli della Grom, che ha circa 900 dipendenti, saranno trasparenti, così che la qualità del gelato potrà essere anche ben visibile.
Federico Grom e Guido Martinetti |
GELATI PEPINO – Altro noto produttore torinese di gelati, però nato molto prima (nel 1884), è la Gelati Pepino, che sta diffondendo le sue “Pinguinerie” (il Pinguino, primo gelato ricoperto su stecco al mondo, è sempre stato il suo articolo di punta) nelle principali città del nostro Paese con qualche puntata in programma all'estero.
Il progetto Pinguinerie, perseguito direttamente dalla Gelati Pepino, oltre che in franchising e in collaborazione con partner, a partire da Caffè Vergnano, è un asse dello sviluppo dell'azienda torinese presieduta da Edoardo Cavagnino, pronipote di quel Giuseppe Cavagnino che, nel 1916, insieme con il suocero Giuseppe Feletti, rilevò da Domenico Pepino la gelateria da lui fondata.
La Gelati Pepino, una quarantina di dipendenti, stabilimento ad Avigliana, recentemente ha iniziato a collaborare anche con la Galup, azienda pinerolese nota per i suoi panettoni e in fase di grande rilancio dopo la sua acquisizione da parte del cuneese Giuseppe Bernocco (il fatturato 2017 dovrebbe essere di sette milioni e l'obiettivo di raggiungere i 12 entro quattro anni).
Edoardo Cavagnino, poco più che trentenne, è entrato nell'impresa dieci anni fa, pochi mesi prima di laurearsi in Economia. La sua famiglia mantiene la maggioranza del capitale della Gelati Pepino anche dopo l'ingresso di una cordata di professionisti torinesi, tra i quali spicca Alberto Mangiantini, diventato l'amministratore delegato.
Edoardo Cavagnino, presidente Gelati Pepino |
MANITALIDEA, SIMIC, SUCCESSORI REDA, MTC – Dopo aver analizzato i bilanci di 5.235 società italiane e averne individuato le più performanti, la Ceccarelli (consulenza di direzione) ha scelto i 14 “campioni della produttività”, premiati pochi giorni fa a Milano, con l'Economia del Corriere della Sera come media partner dell'iniziativa.
Tra le magnifiche 14, tre sono piemontesi: Manitalidea di Ivrea (solution provider per faciliy management, 5.257 dipendenti, fatturato di oltre 315 milioni); la cuneese Simic di Camerana (componenti e apparecchiature, montaggio e manutenzione di impianti industriali, oltre 300 dipendenti, fatturato di 112 milioni) e la biellese Successori Reda di Valle Mosso (origini nel 1865, lanificio specializzato nella produzione di tessuti pregiati, di altissima qualità; fatturato di oltre 90 milioni).
Mct, il cui marchio è MovitexLab, è stata fondata nel 1998, da Paolo Pollacino, imprenditore con la passione dei Rally, a Torino, da dove si poi sposta ad Avigliana. Si occupa di test sui materiali e di prove distruttive, principalmente per il settore automotive. E' una delle poche aziende al mondo a garantire i risultati delle prove entro 24 ore dall'arrivo del pezzo da analizzare. Per rendere l'idea della velocità dell'operato di MovitexLab, Elisabetta Ruffino, responsabile marketing e comunicazione, usa la metafora del “pit stop” in Formula 1. Quest'impresa vanta una grande e innovativa cura del personale.