Pininfarina cambia marcia

Nei primi nove mesi di quest'anno, la Pininfarina ha cambiato marcia rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso: ha aumentato del 20,1% il valore della produzione, salito da 51,7 a 62,1 milioni, ha ripreso ad essere redditizia (il margine operativo loro e il risultato prima delle imposte sono tornati positivi rispettivamente per 4,6 e 2,3 milioni, mentre erano stati negativi nei primi nove mesi 2016 per 0,2 e 2,8 milioni) e ha conseguito un utile netto di mezzo milione. Inoltre, ha migliorato di 31,8 milioni la sua posizione finanziaria netta (da -17,7 milioni del 31 dicembre scorso è passata a +14,1 milioni del 30 settembre) e di 27,3 milioni il suo patrimonio netto, risultato di 57,8 milioni al termine dei primi nove mesi 2017 a fronte dei 30,5 milioni di fine 2016.
La famosa impresa torinese, presieduta da Paolo Pininfarina, ha anche recuperato sul fronte del personale: i dipendenti sono risaliti sopra quota 600.
Paolo Pininfarina, presidente Pininfarina

SIAS ANTICIPA IL DIVIDENDO
Con il vento in poppa, Sias, quarto maggior operatore autostradale al mondo con un rete di 3.320 chilometri in concessione, ha comunicato che il suo consiglio di amministrazione ha deliberato un acconto sui dividendi 2017, pari a 0,15 euro per azione, per un totale di 34,1 milioni. D'altra parte, la società tortonese del gruppo Gavio mostra un andamento sempre più favorevole. Nei primi nove mesi 2017, i ricavi del settore autostradale sono ammontati a 802,4 milioni (+4,2%), mentre l'indebitamento finanziario netto rettificato è stato ridotto di 250 milioni negli ultimi tre mesi, scendendo così a 1,317 miliardi.
Ed ecco i ricavi delle singole tratte autostradali italiane facenti capo a Sias, dal primo giorno di gennaio alla fine di settembre: Torino-Milano 181,7 milioni, Torino-Piacenza 131,5 milioni, Quincinetto-Aosta 53,1 milioni, Savona-Ventimiglia 121,8 milioni, Sestri Levante-Livorno, più Viareggio-Lucca e Fornola-La Spezia 145,3 milioni, La Spezia-Parma 78,1 milioni, Torino-Savona 53,6 milioni e Asti-Cuneo 14 milioni.
Nel corso dell'esercizio la società di gestione della Torino-Savona è stata fusa nell'Autofiori e la Cisa (La Spezia-Parma) nella Salt.

CENTRALE DEL LATTE D'ITALIA IN ROSSO
Tanti segni più per la Centrale del Latte d'Italia, terzo gruppo del settore in Italia, ma non all'ultima riga del conto economico, quella con il risultato finale. La società torinese, infatti, ha chiuso i primi nove mesi con una perdita di 417.000 euro, dopo aver pagato le imposte, mentre aveva dichiarato un utile netto di 12,3 milioni al termine del corrispondente periodo dell'anno scorso. Il risultato, però, non è comparabile perché – come è stato precisato – quello dei primi nove mesi 2016 ha beneficiato straordinariamente dall'operazione di aggregazione con la Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno.
Tornando ai segni più, va rilevato che il valore della produzione è stato di 138,8 milioni (+91,2% rispetto a gennaio-settembre 2016) e il risultato operativo è migliorato di circa il 120% risultando così positivo per 146.000 euro mentre era stato negativo per 747.000 euro. La posizione finanziaria netta, positiva, è salita a 62,8 milioni dai 60,2 milioni del 31 dicembre scorso.