A chi vanno i nuovi fondi Mef anti usura

Nuove risorse per contrastare l'usura, piaga sociale sempre più diffusa. Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha appena comunicato di aver messo a disposizione, per il prossimo anno, 27 milioni di euro in favore di imprese e famiglie a rischio di usura. Somma che andrà, per il 70% (18,904 milioni) a 112 Confidi e per il restante 30% (8,102 milioni) a 36 tra associazioni e fondazioni del Terzo settore, che potranno così fornire garanzie per nuovi prestiti a piccole aziende e famiglie in gravi difficoltà economiche e, quindi, possibili prede degli strozzini.
Le garanzie fornite dalle associazioni e fondazioni anti usura, infatti, servono a favorire la concessione di finanziamenti bancari a soggetti che non potrebbero ottenerli diversamente e che altrimenti potrebbero rivolgersi ai canali illegali. I nuovi prestiti, a tassi molto agevolati, sono concessi dalle banche convenzionate, grazie alle garanzie delle associazioni e fondazioni anti usura, garanzie finanziate con le erogazioni dello Stato ma, soprattutto, con contributi di persone fisiche e giuridiche private.
I nuovi prestiti, comunque, vengono concessi a chi è nelle condizioni di poterli restituire, grazie alle rate sostenibili anche per la più lunga durata del finanziamento, oltre che per la partecipazione di componenti della famiglia. Va rilevato, inoltre, che i volontari delle associazioni e fondazioni anti usura, normalmente pensionati che hanno lavorato in banca, nel settore fidi, a vari livelli, spesso riescono ad aiutare i soggetti a rischio di usura intervenendo per ridurre considerevolmente i debiti pregressi proponendo saldi a stralcio.
Nel Nord Ovest operano cinque fondazioni anti usura, che, complessivamente hanno ottenuto dal ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), per il prossimo anno, quasi 850.000 euro. Infatti, il ministero guidato da Pier Carlo Padoan ha deciso di erogare 285.737 euro alla Fondazione anti usura Santa Maria del Soccorso Onlus (Genova), 282.064 euro alla Fondazione San Matteo – Insieme contro l'usura (Torino), 254.708 euro alla Scialuppa CRT Onlus – Fondazione anti usura (Torino, presidente Ernesto Ramojno), 100.000 euro alla Fondazione San Martino anti usura Onlus (Alessandria), 181.708 euro alla Fondazione Antonio e Caterina Bruzzone (Cuneo).
Come negli anni scorsi, i contributi sono stati ripartiti dal Mef sulla base di una combinazione di indicatori che tengono conto sia dell'indice di rischio usura presente nell'ambito territoriale dove opera l'ente assegnatario, sia dell'efficienza nella capacità di utilizzo dei fondi riscontrata in passato.
L'ammontare del Fondo di prevenzione dell'usura varia di anno in anno, in quanto si alimenta in prevalenza con le sanzioni amministrative antiriciclaggio e valutarie.
Tramite questo Fondo, il Dipartimento del Tesoro del Mef ha erogato, dal 1998 a oggi, circa 600 milioni di euro, finalizzati alla concessione di garanzie per 81.000 finanziamenti, equivalenti a un importo totale di oltre 1,9 miliardi di euro.
L'usura è un illecito penale, classificato dal nostro Codice come un delitto. E il prestito si configura come usura quando l'interesse supera la soglia legale (fissata ogni tre mesi dal Mef), oppure quando l'interesse è tale da rendere impossibile o estremamente difficile il suo pagamento al creditore.
Secondo stime dell'Eurispes, il business dell'usura in in Italia ammontava, nel 2015, a circa 82 miliardi di euro: 37 erano i miliardi prestati dagli usurai (30 miliardi a persone fisiche, 5 alle impese commerciali e dei servizi, 2 alle imprese agricole), mentre sfiorava i 45 miliardi la somma degli interessi incassati nell'anno sui capitali prestati dagli strozzini.

Proprio la La Scialuppa CRT Onlus – Fondazione anti usura ha pubblicato, pochi mesi fa, un manuale anti usura intitolato “Per un uso responsabile del denaro”, libretto scaricabile anche da Internet.  
Ernesto Ramojno, presidente La Scialuppa CRT Onlus