Giorgio Chiellini è l'unico calciatore
italiano a partecipare progetto mondiale “Common Goal”, che
comporta, per chi vi aderisce, la donazione dell'1% del suo compenso
lordo affinché la relativa somma venga donata in beneficenza. Lo ha
pubblicato il Corriere della Sera, nell'inserto “Buone notizie”,
dedicandovi due pagine. Opportunamente, sia perché il fatto lo
merita e fa un grande onore al difensore della Juventus e nella
Nazionale sia perché la decisione di Chiellini potrebbe essere
seguita da altri giocatori, campioni o meno.
Le somme raccolte attraverso Common
Goal, iniziativa ideata dal tedesco Jurgen Griesbeck e che ha avuto
come primo aderente il centrocampista spagnolo Juan Manuel Mata
Garcia (Manchester United), vengono utilizzate interamente per
finanziare operazioni ad alto impatto sociale, come quelle “per la
parità di genere in India, la pace in Colombia e l'integrazione dei
rifugiati in Germania” ha scritto Paolo Tomaselli, l'autore del
servizio di “Buone notizie”.
Al giornalista del Corriere della Sera,
Giorgio Chiellini ha spiegato che “il calcio è un linguaggio
universale, un motore potentissimo, per cui, con Common Goal possiamo
aiutare persone in tanti angoli del mondo”, con la certezza che
ogni centesimo donato si trasforma in un investimento per migliorare
le condizioni delle persone più bisognose”.
Destinato a rilevare da Gigi Buffon la
fascia di capitano della squadra bianconera e della Nazionale,
Giorgio Chiellini ha anche confidato che non si tira mai indietro
quando c'è da aiutare soggetti svantaggiati, bambini con malattie
gravi, sistemare strutture dove si svolgono attività sociali. “Sono
cose che faccio sempre col cuore e, secondo me, lo fanno anche tanti
altri calciatori”.
Nato a Pisa, nel 1984, ma cresciuto a
Livorno, che considera la sua città, Giorgio Chiellini, sposato con
Carolina, padre di Nina, si è laureato in Economia e commercio nel
2010 all'Università di Torino, dove, l'anno scorso, ha conseguito la
laurea magistrale in business administration. Ha
incominciato a giocare quando aveva sei anni, nel Livorno, dal quale
è poi passato alla Fiorentina, per un'unica stagione e, quindi, dal
2005, alla Juventus.
Nel 2016, secondo
una stimata, in Italia ha superato i nove miliardi euro il valore
delle donazioni finalizzate al sostegno di attività socialmente
utili. Cifra inferiore, in Europa, soltanto a quelle del Regno Unito
e della Germania.
Circa la metà
della somma deriva da elargizioni di singoli individui, 1,5 miliardi
dalle oltre 6.200 fondazioni (quelle di origine bancaria sono 88) e
il resto da imprese, lasciti testamentari e altre forme.
Giorgio Chiellini, difensore della Juventus e della Nazionale |