Cinquanta miliardi di euro in più. Di
tanto sono aumentati, l'anno scorso, i depositi della clientela
italiana nelle banche del nostro Paese. Al 31 dicembre 2017, infatti,
sono risultati 1.444,7 i miliardi depositati negli istituti di
credito, mentre erano 1.394,2 alla stessa data del 2016. L'incremento
è del 3,6%, tasso superiore a quello dell'inflazione e che, perciò,
conferma la crescita reale. Nonostante che l'interesse medio pagato
dalle banche per le somme tenute sul conto corrente resti allo 0,06%,
il minimo dopo l'ininterrotta discesa: alla fine del 2016, le banche
riconoscevano l'interesse medio dello 0,09%, a fronte dello 0,18% del
2015, dello 0,27% del 2014, dello 0,42% del 2013 e dello 0,54% del
2012.
Il progressivo calo del rendimento dei
depositi bancari è in linea con quello dei titoli di Stato sul
mercato secondario e con i libretti postali. Come ricordato dall'Abi,
l'associazione nazionale delle banche che si appresta a confermare
Antonio Patuelli alla sua presidenza, per il terzo mandato
consecutivo (vice presidente è il torinese Camillo Venesio), i Bot
presentano un rendimento lordo addirittura negativo, da due anni;
come i Ctz. Quanto ai Cct, a fine novembre mostravano un tasso
d'interesse medio dello 0,17% e dell'1,65% i Btp, media delle varie
durate.
A sua volta, la Banca d'Italia, pochi
giorni fa, ha riferito che le attività finanziarie delle famiglie e
delle istituzioni senza scopo di lucro al loro servizio al 30
settembre 2017 ammontavano a 4.291,3 miliardi di euro, quasi 174
miliardi in più rispetto allo stesso giorno del 2016. Alla
formazione della somma hanno contribuito i depositi a vista e la
liquidità per 883,7 miliardi, i titoli a medio e lungo termine per
325,8 miliardi, le azioni e altre partecipazioni per 991,3 miliardi,
le quote di fondi comuni per 517,3 miliardi e, fra l'altro, riserve
assicurative e garanzie per 993,9 miliardi.
Per contro, le famiglie residenti in
Italia avevano passività finanziarie per un totale di 935,4 miliardi
(918,6 miliardi alla fine del terzo trimestre 2016). La componente
maggiore delle passività è costituita dai prestiti a medio e lungo
termine, ammontanti a 652,9 miliardi. Comunque, il patrimonio
finanziario netto a fine settembre 2017 era pari a 3.356 miliardi.
Camillo Venesio, vice presidente Abi |