Oltre 12 miliardi di euro. E' il valore
del credito al consumo che risulta concesso a persone e famiglie del
Nord Ovest al 30 settembre scorso. Lo riferisce la Banca d'Italia,
precisando che il 74% della somma è stato erogato dalle banche
(8,793 miliardi) e il restante 26% dalle finanziarie specializzate in
questo tipo di finanziamento.
Come spiega la stessa Banca d'Italia,
il credito al consumo è un prestito concesso a individui e famiglie
per acquistare beni o servizi (dall'automobile, agli
elettrodomestici, ai mobili, a un corso di lingue) oppure per
affrontare situazioni in cui è necessario disporre di denaro
liquido. “Il consumatore, infatti – precisa Banca d'Italia – è
una persona che acquista per le sue esigenze private, non per quelle
professionali”.
Il credito al consumo parte da 200 euro
fino ad arrivare al massimo di 75.000 euro ed è concesso da una
banca o da una società finanziaria autorizzata, anche attraverso un
fornitore di beni o servizi, quale il negoziante o il concessionario
automobilistico.
A fine settembre, in Piemonte,
individui e famiglie avevano in essere debiti per prestiti al consumo
per un totale di 8,913 miliardi, dei quali 6,991 nei confronti di
banche e un po' più di 2 miliardi verso finanziarie. In Liguria, i
crediti al consumo ammontavano, alla stessa data, a 2,949 miliardi
(1,873 verso le banche); in Valle d'Aosta, invece, a 249 milioni, 189
dei quali erogati dalle banche.
Il credito al consumo è in espansione,
come ha confermato recentemente anche l'Abi, l'associazione delle
banche italiane. E molti considerano il fenomeno molto positivo. Il
credito al consumo, infatti, incentiva gli acquisti e, perciò,
spinge l'economia.
Però, molti ricorrono a questa leva
senza un'adeguata consapevolezza dei rischi che comporta. Una serie
di piccoli prestiti, per esempio, può generare un sovra
indebitamento, che può diventare insostenibile quando sopraggiungano
spese inderogabili e impreviste o vengano a mancare,
inaspettatamente, risorse finanziarie, per esempio a causa della
perdita del lavoro o del taglio della busta paga.
Il sovra indebitamento non raramente è
l'anticamera dell'usura, perché quando le banche e le finanziarie
non sono più disponibili a concedere prestiti e ci si trova nella
necessità di avere subito la liquidità mancante, si presenta come
soluzione il ricorso allo strozzino, il quale appare come l'unico
possibile aiuto. E se si ricorre all'usura è l'inizio certo della
fine.
In caso di sovra indebitamento, ci si
può rivolgere alle fondazioni anti usura, che non mancano mai di
invitare alla prudenza chi intende ricorrere al credito al consumo,
finanziamento che, fra l'altro, ha tassi più alti, i cui effetti
sono spesso sottovalutati. Un conto è indebitarsi per crearsi o
accrescere il patrimonio, un altro per acquisti di beni di consumo.
Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia |