Liguria ultima nel Bio italiano

Liguria e Valle d'Aosta fanalini di coda nell'agricoltura biologica italiana. La scoperta è di Unioncamere, l'unione nazionale delle camere di commercio, la quale ha censito che, all'inizio del mese appena passato, la Valle d'Aosta aveva solo 48 imprese certificate Bio e la Liguria ne aveva 391. Tutte le altre regioni del nostro Paese ne contavano di più: dalle 9.444 della Sicilia (al primo posto nella graduatoria) alle 410 del Molise, terzultima. In Piemonte, all'inizio di dicembre 2017, erano 2.401, numero che vale la nona posizione.
In tutta l'Italia, a quella data, risultavano 59.461 le imprese con certificazione Bio, attestato che garantisce il rispetto di rigidi requisiti atti a evitare o ridurre la “contaminazione” da parte dell'uomo (l'agricoltura biologica sfrutta la fertilità naturale del suolo, ricorrendo a interventi limitati e, comunque, esclude l'uso di prodotti sintetici, come concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi e pestici in genere, oltre che di Ogm-organismi geneticamente modificati).
A livello nazionale, Unioncamere ha riscontrato la media d 635 imprese certificate Bio ogni diecimila attive in agricoltura e nella pesca, per un totale di 47.934, che rappresenta l'80,6% di tutte le imprese certificate Bio.
Sotto la media italiana di 98 imprese certificate Bio ogni diecimila, si trovano tutte e tre le regioni del Nord Ovest. Il tasso del Piemonte è di 55 ogni diecimila e di 38 quello della Valle d'Aosta. In Liguria, poi, la quota del Bio è di 24 ogni diecimila imprese, la più bassa in Italia.

E pensare che, come spiega Unioncamere, “i numeri del biologico nel Belpaese raccontano di un settore che si è fortemente trasformato e irrobustito negli ultimi anni, passando da tendenza rivolta a mercati di nicchia a vero e proprio stile di vita per milioni di consumatori italiani. Al tempo stesso, il biologico sta rivestendo un ruolo sempre più importante come opportunità di rilancio per molte aziende dell'agro-alimentare italiano. Così, mentre nell'agricoltura tradizionale, ogni anno numerose imprese chiudono, il settore del biologico sta andando in controtendenza”.  
Stefano Mai, assessore Agricoltura Regione Liguria