Boccata d'ossigeno per il mondo del
lavoro. Gennaio dovrebbe chiudersi con oltre 51.000 nuove assunzioni
da parte delle imprese del Nord Ovest operanti nell'industria e nel
settore dei servizi. La previsione è di Unioncamere, l'Unione
nazionale delle Camere di commercio. Dalle rilevazioni del suo
Sistema Informativo Excelsior, realizzato in collaborazione con
Anpal, è emerso che risulteranno 39.690 i nuovi contratti di lavoro
firmati in Piemonte, 10.350 in Liguria e 1.330 in Valle d'Aosta.
Complessivamente, appunto, 51.370, pari al 10,45% dei 481.170
dell'intera Italia.
A livello nazionale, le dieci
professioni più richieste dalle aziende nel mese sono quelle di
addetto alle vendite (oltre 42.000 i posti offerti), addetto alle
attività di ristorazione (quasi 40.000), addetto non qualificato per
i servizi di pulizia (circa 36.000), tecnico dei rapporti con i
mercati (32.670), autista (27.790), impiegato alla segreteria e agli
affari generali (22.110), addetto non qualificato allo spostamento e
alla consegna di merci (circa 15.000), artigiano e operai
specializzato nelle rifiniture delle costruzioni (13.080), meccanico
artigianale, montatore, riparatore e manutentore di macchine fisse e
mobili (12.560), addetto non qualificato nella manifattura (11.150).
A fronte delle offerte di lavoro, però,
le imprese hanno evidenziato che permangono difficoltà di
reperimento delle figure professionali richieste: in media, è il 25%
delle offerte non trova la risposta attesa. E quote ancora più
elevate di mismatch si
riscontrano per la categoria meccanici, montatori, riparatori e
manutentori di macchine (41,3%), operai e artigiani specializzati
nelle finiture delle costruzioni (36,8%), tecnici dei rapporti con i
mercati (34,8%).
I
risultati della nuova indagine di Unioncamere corroborano l'invito
che il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, con una lettera
aperta a La Stampa, a rivolto alle famiglie chiamate a valutare con
grande attenzione la scelta del tipo di scuola superiore per i propri
figli, perché se si vuole evitare il rischio della disoccupazione
occorre tenere conto delle esigenze future delle aziende.
“Servono
operai specializzati, tecnici esperti nei servizi alle aziende,
addetti agli impianti e ai macchinari” ha scritto il presidente di
Confindustria Cuneo a La Stampa, sottolineando di ritenere un dovere
evidenziare ai genitori “questa realtà, perché queste sono le
persone che troveranno subito lavoro una volta terminato il percorso
di studio”.
Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo |