Ha volato basso, nel 2017, l'aeroporto
di Genova. Il “Cristoforo Colombo”, infatti, nell'anno appena
passato, ha avuto 1.249.374 passeggeri, lo 0,7% dei 175.413.402
registrati dai 38 scali italiani censiti da Assaeroporti, la loro
associazione.
Il dato dell'anno scorso, ancora
inferiore dell'1,6% a quello del 2016 mentre è stata del 6,4% la
crescita media del sistema aeroportuale nazionale, pone il Cristoforo
Colombo al posto numero 23 nella graduatoria 2017 degli scali
italiani, dietro persino a quelli di Trapani, Alghero, Brindisi e
Lamezia Terme.
Questa situazione certamente
rappresenta una denuncia dei problemi dell'aeroporto di Genova e
della città stessa, ancora in grosse difficoltà come confermano
diversi indicatori economici e sociali; ma è anche uno sprone a fare
di più, ai fini di un rilancio e di un recupero nei confronti di
scali confrontabili, oltre che un motivo di fiducia perché mostra
chiaramente quanto siano ampi i margini di crescita e di
miglioramento.
L'Aeroporto di Genova ha come azionista
di maggioranza assoluta l'Autorità portuale del Mar Ligure
Occidentale con il 60% del capitale, mentre la Camera di commercio di
Genova ne possiede il 25% e la Aeroporti di Roma il 15% restante.
Presidente della società, dal luglio scorso, è Paolo Odone, classe
1942, per tanti anni al vertice della locale Camera di commercio,
dove esercita un grande potere Maurizio Caviglia, il Segretario
generale che figura tra gli amministratori pubblici con i redditi più
alti in Liguria.
Nella classifica nazionale degli
aeroporti con più passeggeri nel 2017, naturalmente al primo posto
si trova Roma Fiumicino (40.971.881). Il podio è completato da
Milano Malpensa (22.169.167) e Bergamo Orio al Serio (12.336.137).
Quarto è lo scalo di Venezia (10.371.380), che precede quelli di
Milano Linate (9.548.363), Catania (9.120.913), Napoli (8.577.507),
Bologna (8.198.156), Roma Ciampino (5.885.812) e Palermo (5.775.274).
Subito dopo i top ten si trovano
gli aeroporti di Pisa (5.233.831 passeggeri) Bari (4.686.016) e
Torino (4.176.556).
L'incremento dell'aeroporto di Torino è stato del 5,8% rispetto al 2016 e tale da far segnare il nuovo record storico; però, è risultato inferiore alla media nazionale (6,4%) e tale da non consentire di superare il tredicesimo posto nella graduatoria 2017 basata sui clienti degli scali del Bel Paese. E i
L'incremento dell'aeroporto di Torino è stato del 5,8% rispetto al 2016 e tale da far segnare il nuovo record storico; però, è risultato inferiore alla media nazionale (6,4%) e tale da non consentire di superare il tredicesimo posto nella graduatoria 2017 basata sui clienti degli scali del Bel Paese. E i
dati del “Sandro Pertini”,
l'assoluto e quello percentuale, diventano ancora più significativi
valutando che i passeggeri che hanno utilizzato l'aeroporto di
Caselle rappresentano meno del 2,4% delle persone transitate in tutti
gli scali dell'Italia.
Il “Sandro Pertini” è gestito, dal
1956, dalla Sagat, società che ne ha la concessione almeno fino al
2035 e che da cinque anni esatti ha come azionista di maggioranza
assoluta, con il 75,28% del capitale, 2i Aeroporti (gruppo Cdp-Cassa
Depositi e Prestiti). Il 10% fa capo alla Fct Holding, finanziaria
del Comune di Torino, il 6,76% a Tecno Holding (Camere di commercio)
e il 5% alla Città Metropolitana. Presidente è Giuseppe Donato e
amministratore delegato Roberto Barbieri.
Roberto Barbieri, ad Sagat |
Paolo Odone, presidente Aeroporto di Genova |