Banche: Ubi e Sella hanno fatto profitti Carige e Bim di nuovo con bilanci in rosso

Due a due. Due le banche del Nord Ovest che hanno chiuso il 2017 con risultati molto positivi; altre due, invece, presentano bilanci in rosso.

UBI BANCA
Il gruppo Ubi, che ha come maggiore azionista la Fondazione Crc di Cuneo, la quale ne possiede il 5,91% del capitale (il 5,123% fa capo a Silchester International Investors e il 4,959% alla Fondazione Banca del Monte di Lombardia), nel 2017 ha conseguito un utile di 690,6 milioni (contro la perdita di 830,2 milioni nel 2016), che, al netto delle componenti non ricorrenti, diventa di 188,7 milioni (perdita di 474,4 milioni nel 2016).
Da qui la decisione degli amministratori di proporre all'assemblea la distribuzione di un dividendo di 11 centesimi per azione, per un totale di 125,5 milioni, a fronte dei 107,1 dell'anno scorso. E, pur tenendo conto di questa “uscita”, il Cet1, indicatore della solidità patrimoniale, sale all'11,43%, a livello consolidato.
Il gruppo Ubi Banca, terzo italiano per capitalizzazione di Borsa (4,686 miliardi), dispone di 1.881 sportelli e di quasi 21.500 dipendenti. Al 31 dicembre 2017, la sua raccolta globale da clientela ammontava a 176,9 miliardi, somma degli 80,4 miliardi derivanti dalla raccolta diretta (86,3 miliardi alla stessa data 2016) e dei 96,5 miliardi dall'indiretta (98,8 miliardi).
L'ultimo prezzo dell'azione Ubi, alla Borsa di Milano, oggi 9 febbraio, è stato di 4,095 euro, lo 0,44% in meno rispetto a ieri, un calo limitato e comunque inferiore all'1,33% medio del Mib, l'indice che rappresenta le quaranta principali quotate a Piazza Affari.


GRUPPO SELLA
Un altro esercizio positivo per il gruppo biellese che fa capo alla famiglia Sella, che l'ha costituito e che lo guida, da sempre, con suoi esponenti. L'utile netto è stato di 53,4 milioni, la raccolta globale da clientela è salita del 6,3% a 35,3 miliardi, 11 dei quali costituiti dalla raccolta diretta (+0,2%). Gli impieghi a famiglie e imprese sono cresciuti dell'1,4% a 8 miliardi. Cet1: 12,25%.
In particolare, Banca Sella, la principale del Gruppo che ha superato il milione di clienti, ha avuto una raccolta globale di 15,6 miliardi, un utile netto di 15,6 milioni e un cet1 del 15,12%.


BANCA CARIGE
Come primo punto del comunicato relativo ai risultati preliminari 2017, non casualmente, il Consiglio di amministrazione di Banca Carige ha evidenziato il Cet1 “riportato al 12,4% grazie al successo del rafforzamento patrimoniale da oltre un miliardo di euro”. E al secondo ha posto la diminuzione del 34,6% del credito deteriorato, “a seguito delle due operazioni di derisking di sofferenze per complessivi 2,2 miliardi”.
Una rete diventata di 529 sportelli,58 in meno rispetto a fine 2016, il gruppo Carige, al 31 dicembre contava 4.642 dipendenti (-231), aveva una raccolta diretta di 16,862 miliardi (-13%) e una raccolta indiretta di 21,292 miliardi (-0,9%), crediti verso la clientela per 15,520 miliardi (-12,4%), sofferenze nette pari al 3,9% dei prestiti alla clientela, la metà dei dodici mesi precedenti.
Il margine operativo lordo è stato di 7,7 milioni (64,8 nel 2016); ma il risultato consolidato netto di pertinenza della capogruppo è stato negativo per 380,5 milioni (nel 2016 il rosso è stato di 291,7 milioni), “dopo aver contabilizzato rettifiche e perdite di valore su cessioni di crediti per complessivi 378 milioni”.
Le notizie sulla banca genovese, che ha come principale socio la famiglia Malacalza, sono state accolte favorevolmente dagli investitori. L'azione ordinaria è risalita oggi, 9 febbraio, a 0,008 euro, facendo segnare un incremento del 5,26%, il secondo più alto della giornata. Nella seduta sono passati di mano 1,229 miliardi di azioni Carige, il numero maggiore in assoluto.


BIM-BANCA INTERMOBILIARE
Altro bilancio con tanti segni meno per Bim, l'istituto torinese di private banking il cui controllo è stato recentemente ceduto dai commissari straordinari di Veneto Banca, finita in liquidazione coatta amministrativa. Il risultato finale 2017 è negativo per 49,3 milioni, comunque dimezzato rispetto ai 93,4 milioni del 2016.
La raccolta globale è scesa del 20,8% a 7,4 miliardi; in particolare quella diretta al 31 dicembre scorso è di 0,9 miliardi (-35,8%) e di 6,5 miliardi quella indiretta (-18%). Il risultato della gestione operativa è stato di 1,8 milioni (2,3 milioni nell'esercizio precedente), il Cet1 è calato a 10,44% da 11,13% di fine 2016.

Oggi, in Piazza Affari, l'ultimo prezzo dell'azione Bim è stato di 0,622 euro, il 3,12% in meno rispetto a ieri.