Oltre cento milioni di euro nel solo
2017. E' la somma che le 12 Fondazioni di origine bancaria del
Piemonte hanno stanziato, l'anno scorso, per iniziative di welfare
nella regione. Lo ha riferito Giovanni Quaglia, presidente
dell'Associazione delle Fondazioni di origine bancaria (fob) del
Piemonte e della Fondazione Crt, durante la presentazione del
protocollo d'intesa “Wecare” tra l'Associazione e la Regione
Piemonte, rappresentata dal suo presidente, Sergio Chiamparino.
Come hanno precisato i due presidenti,
“nell'ambito del programma Wecare verranno sviluppate attività
condivise: in particolare, le Fob piemontesi sosterranno progetti
che, in linea, con i principi della strategia regionale, siano capaci
di costruire reti pubblico-private di welfare comunitario e di
rispondere, in modo innovativo, alle problematiche sociali”.
E' stato aggiunto che “la strategia
regionale per l'innovazione sociale Wecare, che coniuga misure
diverse attraverso il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di
sviluppo regionale, per un investimento complessivo di 20 milioni di
euro, è il primo e unico caso a livello nazionale in questo
settore”. Ed è un modello “che può fare scuola nel resto del
Paese” ha commentato Quaglia, rilevando che, fra l'altro,
“valorizza le prerogative e le specificità di ciascun soggetto”.
Alla stipula della firma del protocollo
d'intesa hanno partecipato anche gli assessori regionali Augusto
Ferrari (Politiche sociali, della Famiglia e della Casa) e Giuseppina
De Santis (Attività produttive), oltre che i presidenti della
Fondazione di Asti (Mario Sacco) e di quella di Fossano (Gianfranco
Mondino), le vice presidenti della Fondazione Crt (Anna Ferrino e
Anna Chiara Invernizzi), il vice presidente della Fondazione di
Vercelli (Paolo Garbarino), il Segretario generale della Fondazione
di Biella (Mario Ciabattini) e il Segretario tesoriere
dell'Associazione delle Fob del Piemonte (Sergio Invernici).
I protagonisti del protocollo d'intesa Wecare |
GIANDOMENICO GENTA LANCIA IL PROGETTO AGGREGAZIONI
La provincia di Cuneo potrebbe essere
la prima a registrare un matrimonio tra Fondazioni di origine
bancaria (Fob) a seguito del protocollo Acri-Mef, che regola, con
molta puntualità, la governance degli
enti creati dalla legge Amato per privatizzare le banche pubbliche.
Promotore del
progetto è Giandomenico Genta, il presidente della Fondazione
cuneese Crc, l'ottava maggiore per dimensione patrimoniale (1,3
miliardi al 31 dicembre 2016). La notizia l'ha riferita lo stesso
Giandomenico Genta a Stefano Parola, bravissimo giornalista economico
di Repubblica Torino. Nell'intervista, il presidente della Fondazione
Crc ha detto che i cuneesi sono “i primi a sperimentare questa
strada” e vogliono provarci, pur con la consapevolezza “che non
sarà facile”.
Giandomenico Genta
ha detto: “Vogliamo capire se si può arrivare a un'aggregazione,
non escludendo che per arrivarci sia necessario prima creare forme di
collaborazione”, perché non si vuole forzare la mano a nessuno. Un
primo passo è stato fatto con la Fondazione di Bra, con risultato
positivo e promettente. A fine mese ci sarà un incontro con Sergio
Soave, presidente della Fondazione di Savigliano. Poi si proverà con
Saluzzo. Appare molto difficile, se non impossibile, almeno per ora,
tentare con la Fondazione di Fossano, unica piemontese a non firmare
il protocollo tra l'Acri, l'associazione nazionale delle Fob, e il
Mef-ministero dell'Economia e delle Finanze, che è l'Autorità di
vigilanza delle Fondazioni.
Laurea in Economia
e Gestione delle imprese, tributarista, classe 1957, presidente o
componente di collegi sindacali, organismi di vigilanza e consigli di
amministrazione di società ed enti e, fra l'altro, vice presidente
dell'Associazione delle Fob del Piemonte, Giandomenico Genta ha
spiegato che aggregazioni, fusioni e collaborazioni strette
risulteranno indispensabili perché fondazioni con piccoli patrimoni
non saranno più in grado di svolgere il loro compito istituzionale,
a causa della inadeguatezza delle risorse disponibili.
A proposito di
collaborazioni, conseguenti al protocollo Acri-Mef, va ricordata
quella tra la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Carige.
Compagnia di San Paolo, che, per statuto, ha come territorio di
riferimento anche la Liguria, sta sostenendo la Fondazione Carige
facendola partecipe dei suoi bandi e con cofinanziamenti.
MATTEO MELLEY NUOVO VICEPRESIDENTE ACRI
L'avvocato spezzino Matteo Melley è il
nuovo vice presidente dell'Acri, l'associazione nazionale delle
fondazioni di origine bancaria (Fob) e delle Casse di Risparmio.
Melley è stato eletto all'unanimità, su proposta del presidente,
Giuseppe Guzzetti, il quale da tempo ne ha fatto uno dei suoi
principali collaboratori. Al vertice dell'Acri, molto influente,
Matteo Melley affianca gli altri due vice presidenti: Francesco
Profumo (numero 1 della Compagnia di San Paolo) e il cuneese Giuseppe
Ghisolfi (presidente della Cassa di Risparmio di Fossano).
Matteo Melley, classe 1960, presidente
della Fondazione Carispezia dal 2001 e destinato a restarlo fino
all'approvazione del bilancio 2019, aggiunge il nuovo incarico a
diversi altri, fra i quali, recente, spicca quello di presidente di
Cdp Immobiliare, società della Cassa Depositi e prestiti che
possiede immobili in varie città italiane, a partire da Milano, Roma
e Torino. Della Cassa Depositi e Prestiti è anche presidente del
Comitato di Supporto.
Fondazione Carispezia, che ha come
nuove direttore generale Vittorio Bracco, è diventata la prima Fob
ligure per patrimonio ed erogazioni. Ha in portafoglio attività
finanziarie per 234 milioni di euro a valori di mercato e ha previsto
di deliberare nel 2018 stanziamenti per almeno quattro milioni.
Alma Elena Bazzi,
astigiana di Castell’Alfero, è la vincitrice della lotteria
“Ricerca la Fortuna”, lanciata dalla Fondazione Piemontese per la
Ricerca sul Cancro e che aveva in palio una Fiat 500 Cabrio, donata
da FCA-Fiat Chrysler Automobiles, main sponsor del concorso. La
lotteria ha permesso di ricavare più di 30.000 euro, destinati
all’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo.
Elena Alma Bazzi ha
ricevuto le chiavi della fiammante Fiat 500 Cabrio da Allegra
Agnelli, presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul
Cancro, e da Alfredo Altavilla, Chief Operating Officier di
Fca Chrysler Automobiles per la regione Emea, nel corso di una breve
cerimonia a Candiolo.
“L’Istituto di
Candiolo mi ha portato fortuna due volte – ha detto Elena Alma
Bazzi – la prima come paziente: grazie alle cure e alla
professionalità di questa struttura mi è stata salvata la vita;
poi con la vincita di un premio così importante. Questa bellissima
500 è destinata a mio figlio Gabriele, che fra qualche mese prenderà
la patente”.Allegra Agnelli e Alfredo Altavilla consegnano le chiavi della 500 |