Protagonisti alla ribalta


MICHELE DENEGRI
Certo il business; però, l'operazione Combo Host non può non avere tra le sue ragioni l'amore di Michele Denegri (e di suo padre Gustavo) per Torino, la città natale e sede delle società del gruppo di famiglia, che comprende Diasorin (leader mondiale nella diagnostica in vitro, 27 società, oltre 1.600 dipendenti, fatturato di circa 470 milioni nei primi nove mesi 2017, capitalizzazione borsistica di circa 4 miliardi di euro).
L'iniziativa Combo Host consiste nella realizzazione di una struttura costituita principalmente da un ostello particolare, un social hub con tanto di ristorante trattoria con menù curato da Slow Food, ristrutturando l'ex caserma dei Vigili del fuoco abbandonata da una ventina d'anni, nell'area di Porta Palazzo, pieno centro storico del capoluogo piemontese.
Il nuovo investimento su Torino, da nove milioni di euro e destinato anche a riqualificare la zona, segue quello per l'acquisizione del Cambio, il famoso ristorante attivo dal 1757 e che ha avuto come clienti abituali Cavour (c'è ancora il suo tavolo), Nietzsche e Mozart. Segue, fra l'altro, la recente (l'estate scorsa) acquisizione dell'ex locanda San Pietro, a Portovenere, che diventerà un albergo a cinque stelle.
A guidare la nuova diversificazione del gruppo di famiglia è, appunto, Michele Denegri, 49 anni appena compiuti, laurea in Economia sotto la Mole. Ha iniziato la carriera in Kpmg, ha fatto l'investment manager nel private equity, oltre che l'imprenditore a New York, dal 1996 fino al 2002. Quando è entrato in Ip Investimenti e Partecipazioni, la holding, della quale è amministratore delegato, come lo è della Finde e dell'Aurelia.
Incarichi che Michele Denegri aggiunge a quelli di vice presidente non operativo sia di Diasorin (presidente il padre Gustavo e amministratore delegato Carlo Rosa) sia della Filarmonica Teatro Regio di Torino, formata da 82 professori d'orchestra.
Michele Denegri (da Corriere Torino)

PIERGIORGIO VALENTE
Alla riunione dedicata alla “Fiscalità internazionale multilaterale”, organizzata a Torino dalla sezione Piemonte-Valle d'Aosta dell'Anti (Associazione nazionale tributaristi italiani), è stato apprezzatissimo, con applausi da stadio, l'intervento di Piergiorgio Valente, presidente del Cfe, il comitato fiscale della Confederazione fiscale europea, che raggruppa circa 550.000 soci, esperti di tasse e tributi.
Piergiogio Valente è torinese. E' fondatore e managing partner della milanese Valente Associati Geb Partners, docente di fiscalità comunitaria, pianificazione fiscale e transfer pricing alla Link Campus University di Roma, oltre che al Corso superiore di Polizia tributaria della Guardia di Finanza e professore a contratto alla Jean Monet della Seconda Università di Napoli.
Fra l'altro, Piergiorgio Valente è presidente del Comitato fiscale dell'Andaf (Associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari) e componente di altri vari organismi italiani e internazionali, nonché autore di numerose pubblicazioni specialistiche.
L'Anti piemontese e valdostana è presieduta da Ernesto Ramojno, che è anche vice presidente dell'Anti nazionale.
Piergiorgio Valente

CLAUDIO MARENZI
Pochi giorni fa, a Roma, alla presenza anche dei presidenti di Confindustria, Ice (Istituto per il commercio estero) e Comitato Leonardo, il novarese Claudio Marenzi, titolare e guida della Herno, ha ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il premio Leonardo Qualità Italia, il riconoscimento più prestigioso in ambito imprenditoriale per i soggetti considerati eccellenze del made in Italy a livello mondiale. La Herno è stata premiata quale “azienda distintasi per l'innovazione di qualità apportata ai propri prodotti e per la proiezione internazionale, commerciale e produttiva”.
Fatturato vicino ai cento milioni di euro, per oltre il 70% realizzato all'estero, 170 dipendenti a Lesa e un indotto di 800 posti di lavoro in Sicilia, la Herno, costituita nel 1948 come fabbrica di impermeabili è diventata ovunque sinonimo di urban outerwear, abbigliamento originale e di grande qualità, grazie in particolare proprio a Claudio Marenzi, figlio del fondatore Giuseppe e della moglie Alessandra Diana.
Classe 1962, Claudio Marenzi, Cavaliere del Lavoro, è anche presidente di Confindustria Moda (riunisce oltre 37.000 imprese, che occupano 580.000 persone e hanno un fatturato superiore ai 90 miliardi di euro) e di Pitti Immagine.
Claudio Marenzi (in centro) alla premiazione Leonardo