Alla famiglia Agnelli-Elkann e ai suoi soci elezioni e Trump costati oltre 10 miliardi


Oltre dieci miliardi di euro. E' il prezzo pagato, in trenta giorni, dalla famiglia Agnelli-Elkann-Nasi e dai suoi soci nelle quotate del Gruppo a Piazza Affari, alla vigilia elettorale e alla novità dei dazi decisi da Donald Trump, il presidente degli Usa.
Il calcolo della perdita di valore attribuito dalla Borsa, tra il 2 febbraio e il 2 marzo, alle quotate facenti capo alla nota Famiglia torinese guidata da John Elkann è stato pubblicato, oggi 4 marzo, dal Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera diretta da Umberto La Rocca.
Il Corriere Torino ha precisato che la capitalizzazione di Fca-Fiat Chrysler Automobiles è scesa dai 28,889 del 2 febbraio ai 24,766 miliardi del 2 marzo (l'azione singola da 18,792 a 16,11 euro), Cnh Industrial è passata da 21,447 a 18,761 miliardi (l'azione da 12,180 a 10,485 euro), Ferrari da 20,129 a 18,807 miliardi (l'azione da 103,800 a 96,98 euro), Exor da 15,149 a 13,265 miliardi (l'azione da 62,860 a 55,04 euro) e la Juventus da 821,3 a 639,9 milioni (l'azione da 0,815 a 0,635 euro). Totale della perdita: 10,196 miliardi.
Nel mese considerato, hanno perso meno, in termini assoluti, gli altri maggiori gruppi “piemontesi”. In particolare, il valore riconosciuto da Piazza Affari alle cinque quotate controllate dai De Benedetti è diminuito di 217,1 milioni negli ultimi trenta giorni: per Cir è calato da 927,7 a 838,7 milioni (l'azione da 1,168 a 1,056), per Sogefi da 464 a 372 milioni (l'azione da 3,864 a 3,10 euro), per Cofide da 404,9 a 398,4 milioni (l'azione da 0,563 a 0,554 euro), per Gedi Gruppo Editoriale da 318,4 a 290 milioni (l'azione da 0,626 a 0,57 euro) e per M&C da 56,2 a 54,8 milioni (l'azione da 0,1185 a 0,1155 euro).
Maggiore di quella delle società controllate dai De Benedetti, comunque, è stata la diminuzione della capitalizzazione sia delle due controllate dalla famiglia Gavio (396 milioni) - Sias è scesa da 3,413 a 3,195 miliardi (l'azione da 15 a 14,04 euro) e Astm da 2,089 a 1,911 miliardi (l'azione da 21,10 a 19,30 euro) – sia della coppia borsistica di Urbano Cairo: da 516,2 a 442,9 milioni la Cairo Communication (da 3,840 a 3,295 l'azione) e da 602,2 a 568,8 milioni Rcs MediaGroup (da 1,154 a 1,09 euro l'azione).
Cali dei prezzi delle rispettive azioni e quindi delle relative capitalizzazioni, cali più o meno consistenti, sono stati rilevati per tutte le società quotate che fanno riferimento al Nord Ovest, con l'unica eccezione della Erg, il cui titolo è salito a 16,56 euro dai 16,39 euro del 2 febbraio.
Ecco, per ogni quotata non citata prima, il prezzo di riferimento di venerdì scorso e, tra parentesi, quello del 2 febbraio: Banca Carige 0,0083 euro (0,0085), Bim-Banca Intermobiliare 0,58 (0,616), Basicnet 3,535 (3,70), Biancamano 0,298 (0,326), Buzzi Unicem 19,885 (23,01), Centrale del Latte d'Italia 3,06 (3,48), Cover50 9,74 (9,80), Damiani 0,98 (0,99), Dea Capital 1,40 (1,446), Diasorin 66,10 (76,55), Fidia 7,20 (8,18), Intesa Sanpaolo 3,0065 (3,115), Iren 2,374 (2,578), Italgas 4,312 (4,84), Italia Independent 4,70 (4,96), Ki Group 2,40 (2,62), Orsero 8,88 (9,15), Pininfarina 2,05 (2,115), Prima Industrie 34,65 (36,84), Reply 48 (53,45), Tecnoinvestimenti 6,34 (7,08), Ubi Banca 3,845 (4,125), Visibilia 0,108 (0,12), Vittoria Assicurazioni 12,68 (13,02).
Il confronto non è possibile, invece, per Boero Bartolomeo, Borgosesia e Cdr Advance Capital.
John Elkann