Hanno ancora rafforzato la loro
solidità patrimoniale le banche del gruppo Sella, che conta oltre
300 succursali. Al 31 dicembre scorso, infatti, la Banca Sella,
principale operativa, presentava un Cet1 del 15,1% e del 14% Banca
Patrimoni Sella & C (a livello consolidato il Cet1 è risultato
del 12,23%). Più è alto il Cet1 più la banca merita la fiducia
degli azionisti, degli obbligazionisti, dei risparmiatori, insomma di
tutti gli stakeholders.
Al miglioramento degli indici hanno
contribuito, tra l'altro, i risultati economici dell'esercizio. Fra
l'altro, a livello consolidato l'utile netto è stato di 52,2 milioni
(se si escludono i contributi straordinari, l'utile netto diventa di
27,4 milioni, comunque superiore del 53,9% rispetto a quello
dichiarato nel bilancio 2016).
L'utile netto della sola Banca Sella è
stato di 14,1 milioni, tale da consentire la distribuzione di un
dividendo di 0,011 euro per azione, per un totale di 7,4 milioni.
Il gruppo creditizio e finanziario
biellese, controllato dalla famiglia fondatrice attraverso la
Maurizio Sella sapa e al cui vertice si trova Banca Sella Holding,
presieduta da Maurizio Sella, il cui figlio Pietro ne è
l'amministratore delegato e direttore generale. ha avuto una
redditività del 5,5%.
Un'altra banca piemontese, la Bim,
ormai prossima ad avere come controllante un fondo d'investimento
inglese, ha invece confermato i risultati negativi: a livello
consolidato la sua perdita 2017 è stata di 49,3 milioni (93,4
milioni nel 2016) e il rosso della capogruppo è stato di 43,1
milioni (83,1 milioni nell'esercizio precedente).
Al 31 dicembre scorso, la torinese
Bim-Banca Intermobiliare aveva un patrimonio amministrato e gestito
parri a 7,4 miliardi, 28 filiali con 149 private bankers e 536 tra
dipendenti e collaboratori.
Pietro Sella, ad e dg di Banca Sella Holding |