In Piemonte, Liguria e nella Valle d'Aosta protesti diminuiti più della media italiana


Drastico calo dei protesti, nel Nord Ovest, dall'inizio di gennaio alla fine di settembre 2017, tanto che sono risultati poco più di 22.000. In particolare, i mancati pagamenti sono risultati 16.674 in Piemonte (-15,9% rispetto allo stesso periodo 2016), 5.239 in Liguria (-18,2%) e 286 in Valle d'Aosta (-13,6%). In tutte le tre regioni il calo è stato superiore al 12% che rappresenta la media del Paese, dove i protesti sono stati complessivamente 385.107.
Ancora maggiore rispetto alla media nazionale del 18,7%, è stata la diminuzione del valore dei protesti nel Nord Ovest: -24% in Piemonte (18,027 milioni di euro dal primo giorno di gennaio all'ultimo di settembre dell'anno scorso), - 22,2% in Liguria (5,392 milioni) e -52,8% in Valle d'Aosta (358.505 euro).
A livello nazionale, nei primi nove mesi 2017 è risultato di quasi 630 milioni di euro il valore complessivo gli effetti levati da una persona fisica o da un'impresa costrette a ricorrere a un pubblico ufficiale per notificare la mancata accettazione di una cambiale o di un assegno. Le cambiali protestate hanno rappresentato l'80% dei “pagherò”, gli assegni il 20%. Rispetto a quattro anni prima, i protesti si sono quasi dimezzati in Italia (erano stati 726.856 nei primi nove mesi del 2014, quando la loro somma ammontava a 1,619 miliardi).
Unioncamere, l'unione delle Camere di commercio italiane, ha fornito anche i dati disaggregati per provincia. Così, si può fare la graduatoria provinciale per numero di protesti, nei primi nove mesi 2017: Torino 9.264, Genova 2.755, Alessandria 2.008, Novara 1.470, Cuneo 1.316, Savona 1.251, Imperia 795, Biella 772, Asti 660, Vercelli 645, Verbania 539, La Spezia 438, Aosta 286.
La classifica per importo medio dei “pagherò”, sempre relativamente alle tre regioni del Nord Ovest, vede al primo posto la provincia di Cuneo con 1.881 euro e all'ultimo La Spezia con 330 euro. Fra l'altro, proprio La Spezia figura il fanalino di coda di tutta l'Italia, presentando un importo medio dei suoi protesti inferiore anche a quelli delle province di Imperia (773 euro), Novara (822), Asti (841) e Biella (858), tutte comunque nella parte più bassa della classifica.