UN REBUS GENOVESE
Una domanda facile facile e una no. La prima: chi è l'amministratore delegato di una storica banca ligure che si comporta come se l'istituto da lui guidato, pro tempore, fosse una public company, cioè una società senza un azionista di riferimento; mentre continua a esserci un socio di maggioranza relativa ed è lo stesso che pure lo ha scelto e nominato? Quell'amministratore delegato si crede plenipotenziario solo perché le Autorità di Vigilanza lo sostengono e lo indirizzano, di fatto impedendo al principale azionista di esercitare i diritti che pure gli dovrebbero derivare anche dal fatto che ha investito nella banca oltre 260 milioni di euro?
Seconda domanda, quella difficile: fino a quando potrà durare questa situazione?
La sede centrale di Banca Carige |
IL BANCHIERE NIPOTE DELL'”AVVOCATO”
E' un nipote di Gianni Agnelli
(l'Avvocato era suo zio), ma di lui si parla poco, molto poco; forse
anche perché rispetta la regola della massima discrezione, secondo
la tradizione dei banchieri di una volta. Già. Perché Sebastien
Egon von Furstenberg, classe 1950, figlio di Clara Agnelli, sorella
del “mitico” Avvocato, è un banchiere. E' l'azionista di
maggioranza assoluta e il presidente di Banca Ifis, l'istituto che ha
fondato, a Genova, nel 1983.
Specializzata in acquisizioni, cessioni
e gestione di Npl, i famigerati crediti bancari deteriorati, ma
attiva anche altri comparti finanziari (fra l'altro, è entrata nel
settore della cessione del quinto e ha da poco acquisito Credifarma),
Banca Ifis dispone di 27 filiali, ha quasi 1.500 dipendenti e conta
oltre 80.000 aziende clienti.
Sede e direzione a Mestre,
amministratore delegato Giovanni Bossi, Banca Ifis ha chiuso
l'esercizio 2017 con un utile netto di 180,7 milioni, tale da
consentire la distribuzione di un dividendo di un euro per azione
(+21,95% rispetto all'anno scorso), per un totale di poco inferiore
ai 54 milioni. Ha un patrimonio netto di 1,369 miliardi e in Borsa,
dove è quotata da tanto tempo, è valutata circa 2 miliardi.
Sebastien Egon von Furstenberg, presidente Banca Ifis |
IN RITARDO NELLA CORSA AL BUSINESS NPL
A proposito di Npl, una società
subalpina, che gestisce miliardi di euro di enti istituzionali, sta
pubblicizzando più il lancio di un suo prodotto che il prodotto
stesso. Arrivata in ritardo rispetto al boom del mercato e da
neofita, non ha raggiunto gli obiettivi e non ha rispettato i tempi
che si era data. Da qui il ricorso ai media per la promozione
dell'iniziativa, per la quale l'amministratore delegato si sta
esponendo quanto mai in passato e collegandovi strettamente la sua
immagine, probabilmente spinto a questo dal suo vice, speranzoso di
prendergli il posto.
Comunque, tra gli investitori e gli
azionisti della Sgr comincia a serpeggiare qualche dubbio, nonostante
l'alto rendimento previsto dal nuovo prodotto. Anche a causa della
reputazione calante della società. La quale si vanta della sua
eticità, ma intanto è costretta a registrare dimissioni per giusta
causa, in seguito all'accusa di atteggiamenti oppressivi, vessatori e
condotte personali illecite.
GAVIO RIPORTA IN ROTTA LA BAGLIETTO
Abituato ai successi di tutte le sue
aziende, a partire dalle quotate in Borsa e da Itinera, Beniamino
Gavio, numero uno dell'omonimo gruppo alessandrino, uno dei
principali italiani, sta seguendo con attenzione e passione la rotta
della storica Baglietto, rilevata nel 2012 e prossima ad approdare
all'utile o, quanto meno, al pareggio. Un risultato positivo che,
Michele Gavino, l'amministratore delegato del cantiere ligure nato
nel 1854 a Varazze e famoso in tutto il mondo per i suoi yacht con il
marchio del Gabbiano, conta di raggiungere quest'anno.
Michele Gavino ha ricordato che dal
2012 la Baglietto targata Gavio ha fatto investimenti per oltre 22
milioni in strutture e tre in ricerca e sviluppo. Sede a La Spezia,
il cantiere, che ha una cinquantina di dipendenti più un folto
indotto, sta costruendo cinque superyacht.
Beniamino Gavio, classe 1965, ha detto:
“Non sono solo un costruttore di barche, ma anche e soprattutto un
armatore con una grande passione per il mare. Ed è questa passione
che mi ha portato a rilevare questo marchio che, sin dai suoi esordi,
rappresenta un'icona della nautica italiana”.
Beniamino "Mino" Gavio, presidente Baglietto |
PIEMONTE: DUE MESI SENZA NUOVE
STARTUP
Piemonte culla di imprese innovative,
incubatore di giovani con grande spirito d'iniziativa? Mah. Negli
ultimi due mesi la regione subalpina non ha registrato la nascita di
neppure una startup: al 5 febbraio scorso, le startup censite erano
472 e 472 risultano al 2 aprile; mentre nello stesso periodo, persino
la piccola Valle d'Aosta ha avuto un fiocco rosa e la Liguria è
passata da 159 a 165. In tutta l'Italia, le startup iscritte allo
specifico registro nazionale sono salite a 8.895 dalle 8.330 del 5
febbraio, facendo segnare così un incremento del 4,3%.
Le 655 startup attive nelle tre regioni
del Nord Ovest rappresentano meno del 7,4% del totale del Paese, che
vede sul podio la Lombardia con 2.132 iscritte al relativo registro
camerale, al secondo posto il Lazio con 911 e al terzo
l'Emilia-Romagna con 884. Il Piemonte è sesto, preceduto anche dal
Veneto (822) e dalla Campania (657). La top ten delle startup è
chiusa dal Trentino-Alto-Adige (230), che segue, nell'ordine, Sicilia
(460), Toscana (392) e Puglia (337).
NB: IL NUMERO PRECEDENTE E' STATO
PUBBLICATO IL 20 MARZO 2018