Giuseppe Donato, presidente Sagat |
Alitalia in ritirata, ma Blue Air e
Volotea all'attacco, al “Sandro Pertini”, l'aeroporto di Torino
Caselle. Il fenomeno double face emerge dalla lettura del
bilancio 2017 della Sagat, la società che gescisce lo scalo
subalpino.
Blue Air, la compagnia romena fondata
nel 2004 che ha scelto Torino come hub a fianco di quello
naturale di Bucarest, l'anno scorso ha contato al “Sandro Pertini”
984.102 passeggeri, il 37,2% in più rispetto al 2016 (nessun alto
vettore ha avuto un aumento percentuale maggiore).
Grazie a questo incremento, Blue Air ha
consolidato il suo secondo posto nella graduatoria delle compagnie di
linea con clienti a Caselle, mancando per poco la conquista del
primo, ancora occupato da Ryanair, la quale ha contato 991.534
passeggeri, tra arrivi e partenze, l'1,6% in più. Ryanair si è
aggiudicata il 24,7% dei passeggeri 2007 dello scalo torinese, a
fronte del 24,6% di Blue Air e del 15,4% di Alitalia.
Nel 2017, i passeggeri del “Pertini”
che hanno volato Alitalia sono stati 617.578, il 13,5% in meno
rispetto al 2016. Confronti negativi hanno mostrato (-1,7%) anche Air
France (171.355 passeggeri, pari al 4,3% dei trasportati) e British
Airways (117.871, pari al 2,9%). Invece, hanno incrementato il numero
di clienti Lufthansa (338.251, il 2,9% in più), Volotea (122.948, il
32,2% in più, il secondo maggiore tra le compagnie operanti a
Caselle), Klm (112.479, il 4,5% in più) e Air Nostrum (68.080, il
4,8% in più).
Naturalmente, Ryanair, Blue Air e
Volotea hanno occupato tutto il podio 2017 dei vettori low cost
attivi al “Sandro Pertini”. Queste tre compagnie e le altre low
cost si sono assicurate il 58,2% del locale traffico di linea,
trasportando 2.333.832 passeggeri, il 16,6% in più rispetto al 2016.
Un'altra notizia contenuta nell'ultimo
bilancio della Sagat, che al vertice il presidente Giuseppe Donato e
l'amministratore delegato Roberto Barbieri, riguarda l'assetto
societario. Nel documento, infatti, si legge che il 15 marzo di
quest'anno c'è stata la girata delle azioni Sagat dalla Città
Metropolitana di Torino alla 2i Aeroporti, che si è aggiudicata la
quota di capitale della società all'asta del 23 febbraio rilevandola
per 6,068 milioni.
Roberto Barbieri, amministratore delegato Sagat |
In seguito alla nuova acquisizione, 2i
Aeroporti (gruppo Cdp – Cassa depositi e prestiti) possiede ora
l'80,28% della Sagat, mentre Fct Holding, finanziaria del Comune di
Torino, ha il 10% esatto e Tecno Holding (Camere di commercio) il
6,761%. Il restante 2,96% è costituito da azioni proprie in
portafoglio alla stessa società.
La Sagat, che ha oltre 240 dipendenti,
nel 2017 ha avuto un valore della produzione pari a 62,128 milioni
(+9,6%), un margine operativo lordo di 19,053 milioni (+23,9%) e un
utile netto di 11,087 milioni (+71,8%), per cui il roe (indice di
redditività dell'attivo) è risultato del 23,78%, superiore di oltre
10 punti al precedente (13,55%). Il dato assume un valore ancora
maggiore se si considera che ancora quattro anni prima il roe era
stato dello 0,35% (utile netto di 215.000 euro) e nel 21012
addirittura negativo (-1,94%), in conseguenza della perdita di 1,167
milioni di quell'esercizio.
Al 31 dicembre scorso, Sagat presentava
una posizione finanziaria netta positiva per 14,520 milioni, pur dopo
avere investito, nell'esercizio, altri 6,4 milioni.