Borsa: l'azione Reply al record di 55 euro Visibilia Editore scende al minimo storico


Giovedì “rosso” per diverse quotate del Nord Ovest. Alcune hanno presentato trimestrali non buone, altre hanno subito ribassi pesanti e Visibilia Editore (Daniela Santanché) ha chiuso la seduta di Borsa con il prezzo della sua azione al minimo storico: 0,0664 euro, ancora il 2,64% in meno rispetto a quello di ieri. L'eccezione è stata Reply, che, al contrario ha fatto registrare il suo nuova massimo, arrivando alla vetta dei 55 euro, grazie all'ulteriore incremento del 2,33% di oggi, 10 maggio.
M&C, controllata da Carlo De Benedetti, dopo l'assemblea che ha approvato il bilancio 2017 chiuso con una perdita netta di 19,351 milioni, mandata a nuovo, ha visto il suo titolo scendere del 5,45% a 0,156 euro. E' stato invece del 2,7% il calo dell'azione della Sogefi (gruppo Cir-Cofide, controllato dai figli di Carlo De Benedetti), il cui ultimo prezzo è risultato di 3,214 euro.
Diminuzione giustificata anche dai risultati del primo trimestre della Sogefi, che ha dichiarato un utile netto di 12 milioni (+14,5% rispetto ai corrispondente periodo dell'anno scorso) a livello consolidato, ma una perdita netta di 5,2 milioni da parte della capogruppo, che nei primi tre mesi 2017 aveva perso 4,3 milioni.
Come gruppo, Sogefi ha avuto un fatturato di 421,1 milioni (-2,7% nei confronti del primo trimestre 2017) e un margine operativo lordo di 53,1 milioni, sostazialmente uguale al precedente (53,3 milioni); mentre il suo indebitamento finanziario netto è calato a 254,3 milioni, dai 264 del 31 dicembre scorso.
E' invece aumentato del 33,7%, ma rispetto al 31 marzo 2017, l'indebitamento netto di Buzzi Unicem, risultato infatti di 896,2 milioni. Il gruppo cementiero di Casale Monferrato ha subito un calo dell'8,4% dei ricavi netti, ammontati a 539,1 milioni tra il primo giorno di gennaio e l'ultimo di marzo. L'ultimo prezzo dell'azione ordinaria è stato di 22,60 euro (-0,18% rispetto a ieri).
Centrale del Latte d'Italia: primo trimestre chiuso con un risultato negativo pre imposte sia a livello di gruppo (rosso di 440.000 euro, comunque inferiore a quello dello stesso periodo del 2017, che era stato di 1,1 milioni) sia per la capogruppo, che ha evidenziato una perdita di 361.000 euro prima delle imposte, più che doppia rispetto ai 168.000 euro dei primi tre mesi 2017. I ricavi netti consolidati nel periodo sono ammontati a 45,5 milioni (+5,1%) e il margine operativo lordo a 1,7 milioni (+146%). Peggiorato l'indebitamento finanziario netto, salito a 69,1 milioni dai 62,3 di fine dicembre 2017. Il mercato non ha gradito: l'azione ha chiuso a 3,25 euro, in ribasso del 2,40%.
Piazza Affari ha penalizzato anche la Vittoria Assicurazioni (11,48 euro, l'1,03% in meno) nonostante la trimestrale positiva: utile netto di 22,7 milioni (+4,1%), premi danni aumentati del 6,6% a 205,2 milioni, mentre sono stati pari a 44,6 milioni (-8,4%) i premi Vita. Il totale degli investimenti della Compagnia controllata dalla famiglia torinese di Carlo Acutis è risultato di 3,700 miliardi, cifra superiore del 2,4% a quella di fine 2017. Da allora, il patrimonio netto è salito dello 0,9% a 836,2 milioni.