Borsa: positivo soltanto per cinque società il bilancio 2018 del "listino piemontese"

Cristiano Ronaldo, il turbo della Juventus anche in Borsa
“Quasi 21 miliardi di euro. Di tanto si è ridotto, nel 2018, il valore attribuito da Piazza Affari alle quotate che fanno riferimento al Piemonte. Infatti, al termine dell'ultima seduta borsistica di quest'anno, la capitalizzazione complessiva delle 29 società considerate è risultata di 90,557 miliardi, a fronte dei 111,179 miliardi emersi dalle contrattazioni del 29 dicembre 2017. Per gli investitori, la perdita virtuale è del 18,5%”.
Incomincia così la rubrica settimanale dedicata alle quotate piemontesi, pubblicata dal Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera guidata da Umberto La Rocca e fortemente voluta dall'alessandrino Urbano Cairo, azionista di controllo di Rcs Mediagroup (gruppo al quale il Corriere della Sera appartiene) oltre che della Cairo Communication.
Come precisato nella rubrica, “sia pure di poco, la diminuzione del valore del listino formato dalle quotate piemontesi è risultata superiore a quelle sia dell'indice Ftse All Share, che rappresenta tutte le azioni scambiate alla Borsa di Milano, sia del Ftse Mib, composto dai 40 principali titoli. Infatti, rispetto a 12 mesi fa, il calo del Ftse All Share è stato del 16,7% e del 16,12% quello del Ftse Mib”.
Inoltre, è stato rilevato che soltanto cinque quotate subalpine, venerdì scorso, hanno evidenziato prezzi delle loro azioni più alti rispetto all'ultima seduta di dicembre 2017. Si tratta della Juventus (+41,54%), della Basicnet di Marco Boglione (+19,52%), della Pininfarina (+13,69%), della piccola Conafi (+9,58%), finanziaria attiva nel comparto della cessione del quinto, presieduta da Gaetano Caputi e con Nunzio Chiolo amminstratore delegato; oltre che della Tinexta, ex Tecnoinvestimenti, guidata dal torinese Pier Andrea Chevallard (+3,35%).
In particolare, il valore borsistico della Juventus è balzato da 771 milioni a 1,091 miliardi, grazie a Cristiano Ronaldo, che, fra l'altro, ha favorito la promozione della società bianconera a blue chip, nel listino Ftse Mib.
Al contrario, il ribasso record del 2018, per quanto riguarda le piemontesi, è stato della M&C di Carlo De Benedetti, la cui capitalizzazione è crollata del 70,53%, quindi a 15 milioni. Ma hanno finito l'anno solo un po' meno peggio l'Italia Independent, controllata da Lapo Elkann e partecipata dal fratello John (-58,38%); la Fidia di Giuseppe Morfino (-51,93%), Prima Industrie (-49,26%), Bim Banca Intermobiliare (-48,8%) e l'alessandrina Guala Closures (-41,93%), tornata in Borsa dopo dieci anni di assenza.
Un anno borsistico nerissimo, il 2018, si è rivelato anche per Intesa Sanpaolo (capitalizzazione scesa del 29,9% a 33,996 miliardi dai 46,429 del 29 dicembre 2017) e per altri big piemontesi, quali Autogrill (-35,57%), Buzzi Unicem (-33,61%), Astm (-28,32%) e Sias (-21,96%). Più contenuti, invece, i cali di Fca (-15,39%), Exor (-7,8%), Iren (-16,17%), Reply (-5,25%), Diasorin (-2,26%) e Italgas (-2,35%).
Ed ecco le variazioni 2018 delle restanti piemontesi: Cdr Advance Capital (-37,09%), Centrale del Latte d'Italia (-21,85%), Cofide (-17,57%), Cover50 (-5,77%) e Damiani (-20,95%). Borgosesia ordinaria (-1,01).
A fine 2018, pertanto, la graduatoria delle società trattate in Piazza Affari per capitalizzazione, cioè per valore riconosciuto dalla Borsa, in milioni di euro, è la seguente: Intesa Sanpaolo 33.996; Fca 19.688; Exor 11.342; Italgas 4.036; Diasorin 3.949; Buzzi Unicem 3.872; Iren 2.791; Sias 2.747; Autogrill 1.882; Astm 1.715; Reply 1.649; Juventus 1.091; Guala Closures 350: Cofide 332; Tinexta 291; Basicnet 268; Prima Industrie 179; Pininfarina 123; Damiani 71; Cover50 43; Centrale del Latte d'Italia 38; Bim Banca Intermobiliare 26; Fidia 17; M&C 15; Italia Independent 13; Conafi 10; Cdr Advance Capitali 8; Borgosesia 8; Ki Group 7.