Alberto Bertone, numero uno del gruppo Fonti di Vinadio |
Il Piemonte, che già detiene il 15%
delle concessioni rilasciate in Italia per lo sfruttamento delle
acque minerali con il loro imbottigliamento, nel 2016 ha ancora
ottenuto altri 12 permessi per la ricerca di acque minerali, quattro
in più dell'anno precedente e il 48% di tutti i permessi per la
ricerca concessioni in Italia nel 2016.
A fornire questi dati è il ministero
dell'Economia e delle Finanze (Mef), aggiungendo che ammonta a 4.759
ettari la superficie concessa in Piemonte per lo sfruttamento delle
acque minerali, pari al 17% dei 28.227 ettari concessi nell'intero
Paese. La quota è di cinque punti superiore a quelle del Lazio e
della Lombardia, entrambe di circa 3.500 ettari.
Per il 2016, il Mef ha imputato ai
concessionari oltre 16,5 miliardi di litri di acque minerali (+5%
rispetto al 2015), dei quali 11,3 miliardi ai dieci maggiori gruppi
produttori attivi in Italia.
Il gruppo piemontese Fonti di Vinadio
(famiglia Bertone) è risultato terzo con 1,236 miliardi di litri,
preceduto soltanto dalla Sanpellegrino della Nestlé (2,958 miliardi)
e dal gruppo San Benedetto (2,611 miliardi).
Ai piedi del podio si trovano Lete (967
milioni), Ferrarelle (886), gruppo Norda (791), gruppo Cogedi –
Uliveto e Rocchetta (681), Spumador (438), Siami (398) e Fonti del
Vulture della Coca Cola (333).
A proposito di acque, il ministero
dell'Economia e delle Finanze ha anche comunicato che, a fine 2016,
risultavano vigenti in Italia 504 concessioni termali, 17 delle quali
in Piemonte. Numero che corrisponde al 3% del totale nazionale e che
vale il settimo posto nella graduatoria delle regioni. Il Piemonte,
infatti, è preceduto da Veneto (144 concessioni, pari al 29%),
Campania (135 e 27%), Toscana (38 e 8%), Emilia-Romagna (37 e 7%),
Lazio (33 e 7%) e Lombardia (21 e 4%).
Nel 2016, in Piemonte, il numero delle
concessioni termali è rimasto invariato; mentre nella regione sono
stati concessi cinque permessi di ricerca di acque terminali. In
nessun'altra regione ne sono stati richiesti di più (in tutta
l'Italia sono stati 18).
Le superfici concesse per lo
sfruttamento delle acque termali in Italia sono pari a 32.754 ettari,
dei quali 3.184 in Piemonte, che, perciò, ha la quota del 10% e la
quarta posizione nazionale. Le tre regioni sul podio sono la Lombardi
con 11.675 ettari (36%), l'Emilia-Romagna con 6.752 (21%) e la
Toscana con 3.714 (11%).