Aldo Reschigna, assessore alle Finaze Regione Piemonte |
Il valore delle imposte evase a livello
regionale è stato calcolato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre
applicando al valore aggiunto sommerso di ogni regione un
coefficiente determinato dal rapporto tra il gettito fiscale e il
valore aggiunto desumibile dai conti nazionali, al netto
dell'economia non osservata, costituita dalle sottodichiarazioni, dal
lavoro nero e dalle attività illegali (circa 210 miliardi, nel
2016).
Tassi d'evasione inferiori a quello del
Piemonte sono stati attribuiti all'Emilia-Romagna (14,1%), al Veneto
(13,8%), al Friuli-Venezia Giulia (13,3%), al Trentino (13,3%), alla
Lombardia (12,5%) e all'Alto Adige (12%). Al contrario, le regioni
con l'evasione più alta sono risultate la Calabria (24,2%), la
Campania (23,2%) e la Sicilia (22,2%).
In termini assoluti, comunque, è stata
la Lombardia, naturalmente, a evidenziare il maggior valore di
imposte evase: 19,331 miliardi di euro nel 2016, seguita da Lazio
(12,246) e Campania (10,064).
In Piemonte le imposte evase in
quell'anno sono state stimate in 7,869 miliardi, cifra inferiore
anche a quelle di Veneto (9,096), Emilia-Romagna (9,092), Sicilia
(8,098) e Toscana (8,056).
Per quanto riguarda tutta l'Italia,
l'evasione 2016 è stata stimata in 113,302 miliardi, corrispondenti
al 16%. “Ciò vuol dire – è stato sottolineato dalla Cgia di
Mestre – che per ogni cento euro di gettito incassati dal fisco, 16
euro sono rimasti, illegalmente, nelle tasche degli evasori”.