Ma
come orientarsi per arrivare al top del top?
La famiglia dell'azienda agricola Mario Giribaldi |
First&Food,
il nuovo sull'enogastronomia e sulle eccellenze italiane
dell'agro-alimentare promosso e curato da Firstonline, il prestigioso
e autorevole giornale web di economia e finanza fondato e guidato
dalla coppia Ernesto Auci-Franco Locatelli, ha interpellato alcuni
fra i più noti sommelier italiani ricavandone una cinquina d’oro
di etichette che assicurano un prodotto di eccezionale livello
qualitativo, che non sfigurano affatto in un confronto con i
blasonati vini d’Oltralpe e che non dovrebbero mancare nelle case
di gourmet e appassionati.
Eccoli:Alta
Langa Matteo Giribaldi Brut 2014 di
Mario Giribaldi (Piemonte), Franciacorta
Emozione Brut 2014 di
Villa Franciacorta (Lombardia), Trento
OroRosso Dosaggio Zerodi
Cantina La-Vis e Valle di Cembra (Trentino),Valdobbiadene
Prosecco Superiore rive
di Colbertaldo Vigneto Giardino Asciutto 2017 di Adami (Veneto), Brut
di Marramiero (Abruzzo).
Nella
guida di quest’anno c’ una novità: i giudici di Sparkle hanno
voluto istituire anche un premio speciale “Vino dell’emozione
2019”, la parola dice tutto, che è andato al Trento
Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Rosé
Extra Brut 2006.
Stabiliti
i vertici dell’eccellenza 2018/2019 Sparkle 2019 propone un altro
utile elenco di vini, i 20 spumanti che presentano il miglior
rapporto costo qualità.
Anche in questo caso una indicazione molto utile per brindare con
allegria al nuovo anno, ma anche in tutte le altre celebrazioni,
senza dover chiedere un fido in banca.
“La
guida dei vini spumanti – spiega Francesco D’Agostino – è
ormai diventato un vero e proprio vademecum per avvicinarsi a un
mondo sempre più articolato e soprattutto che propone vini di fascia
altissima e altri molto semplici. Evidentemente i territori a maggior
vocazione spumantistica si confermano Franciacorta, Trento, Alta
Langa, Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, Alto Adige,
Oltrepò Pavese e Roero Arneis, a cui si aggiungono realtà che ormai
da diversi anni garantiscono etichette top level. In totale, settanta
campioni che non temono il confronto con i migliori spumanti del
mondo”.
Un
parallelo che trova conferma anche nei dati relativi al consumo
all’estero, testimonianza evidente di un comparto in salute e
soprattutto in costante crescita.
“Ci
avviciniamo alla fine dell’anno – aggiunge Francesco
D’Agostino –
seguendo un successo mondiale che non accenna a rallentare. Il vino
spumante italiano nel primo semestre di quest’anno è stato
esportato per 651 milioni di euro, segnando una crescita vicina al
14% rispetto al primo semestre del 2017. E la previsione è quella di
superare decisamente la soglia del miliardo e trecento milioni
raggiunta lo scorso anno. Sulla scia di questo progresso, altre zone
d’Italia stanno dando vita a una produzione spumantistica che possa
avere grande appeal nel mondo, come ad esempio lo Spumante Garda Doc,
gli Spumanti d’Abruzzo Dop e Novebolle Romagna Doc Spumante”.
“Il
modello è quello del Prosecco, ovvero di un vino immediato che ha
vinto non solo per lo stile ma anche e principalmente per il progetto
condiviso – sostiene ancora DìAgostino - Obiettivo più difficile
da raggiungere per quelle aziende che, pur adottando uno stile anche
apprezzabile, non possono contare sull’endorsment di un territorio
importante e sul lavoro di squadra sviluppato nel corso degli anni”.
Insomma
lo Spumante, fiore all’occhiello del Made in Italy, continua a
vivere il suo momento d’oro. Le previsioni di fatturato all’export
per il 2018 del comparto spumantistico italiano manifesta grande
fermento. E i numeri sono incredibili, basta raffrontare i dati del
2003 con quelli odierni. Ebbene se nel 2003 il nostro export si
attestava su 231 milioni di euro nel 2017 è arrivato a 1,361
miliardi e le previsioni per il 2018 alzano ancora l’asticella a
1,550 miliardi. Tramutato in bottiglie, se nel 2003 ne
abbiamo prodotte 116 milioni, quest’anno dalle nostre cantine
ne usciranno 525 milioni.
Nel
mondo si consumano circa 2,5 miliardi di bottiglie all'anno, quasi il
30%
italiane.
L’Italia infatti ha prodotto in dodici mesi sei milioni di
ettolitri si spumante, ovvero 800 milioni di bottiglie, 70% con
origine certificata.