La spesa dei Comuni per i servizi sociali

Augusto Ferrari,
assessore alle Politiche sociali
Regione Piemonte
La spesa dei Comuni per i servizi sociali nel 2016 è ammontata a 7,056 miliardi di euro, pari allo 0,4% del Pil nazionale. Rispetto all’anno precedente, l'Istat ha registrato un incremento del 2%, che conferma la ripresa iniziata nel 2014, dopo il calo nel triennio 2011-2013, oltre che lo sfioramento dei livelli precedenti la grande crisi economica e finanziaria.
Per ciascun residente, in Italia, i Comuni hanno speso in media 116 euro nel 2016, contro i 114 del 2015. A livello territoriale, le disparità sono sempre elevatissime: si passa dai 22 euro della Calabria ai 517 della Provincia autonoma di Bolzano.
In Piemonte, la spesa complessiva dei Comuni per i servizi sociali nel 2016 è stata di 553,403 milioni, pari al 7,8% del totale nazionale. Il 37,3% della somma piemontese è stata spesa per famiglie e singoli individui, che ne hanno beneficiato per 207,441 milioni; il 24,9% (137,551 milioni) per disabili; il 17,2% (94,963 milioni) per anziani; l'8,9% (49,073 milioni)contro la povertà, il disagio di adulti e per servizi a senza fissa dimora; 472.000 euro contro le dipendenze e 42,902 milioni (7,8%) per la multiutenza.
Aggiungendo le quote pagate dagli utenti (64,830 milioni di euro) e dal Servizio sanitario nazionale (57.045 milioni) la spesa dei Comuni per i servizi sociali è ammontata a 675,279 milioni in Piemonte e a 9,078 miliardi in tutto il Paese.
A livello nazionale, la principale fonte di finanziamento dei servizi sociali proviene da risorse proprie dei Comuni e dalle varie forme associative fra Comuni limitrofi (61,8%). Al secondo posto vi sono i fondi regionali per le politiche sociali, che coprono un ulteriore 17,8% della spesa complessiva. Il 16,4% della spesa è finanziata da fondi statali o dell’Unione europea, l'1,3%. Tra questi il fondo indistinto per le politiche sociali, che ha registrato una progressiva flessione dell’incidenza sulla copertura della spesa (dal 13% del 2006 al 9% nel 2016). I privati hanno concorso per l'1,3%.
Nel periodo osservato dall'Istat, diminuiscono gradualmente le risorse dedicate ai servizi per gli anziani, sia in valore assoluto che come quota sul totale della spesa sociale dei Comuni (dal 25% nel 2003 al 17% nel 2016). Nello stesso lasso di tempo, l’incremento delle persone anziane residenti accentua la diminuzione della spesa pro-capite: da 119 euro nel 2003 si passa a 92 euro annui nel 2016.
Sono invece quasi raddoppiate le risorse destinate ai disabili: da 1.478 euro annui pro-capite nel 2003 si passa a 2.854 nel 2016. Le spese per i minori e le famiglie con figli passano da 86 a 172 euro l’anno pro-capite e sono rivolte per il 40% agli asili nido e ai servizi per la prima infanzia.
In Piemonte, la spesa per i servizi sociali è stata sostenuta per l'82% dai Comuni (77,7% la media nazionale), per il 9,6% dai beneficiari (10% la media italiana) e per l'8,4% dal Servizio sanitario nazionale (12,3% la media del Paese).