Gianfranco Carbonato, presidente Prima Industrie |
Questi fenomeni hanno fatto sentire i
loro effetti venerdì, quando l'indice Fste Mib ha guadagnato il
3,37%, chiudendo a 18.832 punti e quando nove quotate piemontesi
hanno fatto segnare incrementi superiori a quello medio delle 40
principali società trattate a Piazza Affari.
Come riferito nella consueta rubrica
domenicale dedicata dal Corriere Torino alle quotate piemontesi, “A
tirare la “volata” della squadra subalpina è stata Prima
Industrie, la cui azione ha terminato la seduta di venerdì a 18,14
euro, il 7,59% in più rispetto al giorno precedente”.
Con Prima Industrie, presieduta da
Gianfranco Carbonato, il plotone dei maggiori rialzi era formato da
Fca (+5,61%), Diasorin (+5,58%), Intesa Sanpaolo (+5,14%), Exor
(+4,78%) e Italia Independent (+4,10%).
Aumenti di poco inferiori al 4% e,
comunque, più alti della media Fste Mib, sono emersi anche per Astm
(+3,95%), Reply (+3,87%) e Sias (+3,84%). Minori dell'indice
principale, invece, sono state le crescite di Guala Closures
(+3,21%), Buzzi Unicem (+2,87%), M&C (+2,73%), Ki Group (+2,4%),
Centrale del Latte d'Italia (+1,45%), Italgas (+0,82%), Autogrill
(+0,47%), Iren (+0,37%) e Juventus (+0,08%).
“Però, il prezzo finale dell'azione
Reply, la società torinese controllata e guidata dalla famiglia
Rizzante, nonostante il balzo di venerdì a 44,04 euro, è risultato
inferiore, sia pure di poco, a quello dell'ultimo giorno borsistico
del 2018 (44,08 euro)” ha rimarcato l'edizione piemontese del
Corriere della Sera guidata da Umberto La Rocca.
Rispetto al 28 dicembre, hanno
evidenziato ribassi anche Cover50 (da 9,8 a 9,62 euro), Damiani (da
0,86 a 0,852 euro), M&C (da 0,038 a 0,0376 euro) e Pininfarina
(da 2,27 a 2,26 euro).
Allo stesso prezzo di fine anno,
invece, hanno chiuso Borgosesia (0,59 euro), Cdr Advance Capital
(0,636 euro) e Guala Closures (5,78 euro).