Il carico fiscale dell’esercizio è
stato pari a 96 milioni, contro 82,5 milioni del 2018; la maggiore
aliquota fiscale (20% rispetto a 18% del 2018) è stata causata dal
maggior reddito imponibile prodotto nelle aree geografiche di
attività dove la tassazione è più elevata, come Germania, Italia e
Stati Uniti d’America.
La capogruppo Buzzi Unicem ha chiuso
l’esercizio con l'utile netto di 87,2 milioni di euro, inferiore ai
97,9 milioni del 2018. Tuttavia, all’assemblea dei soci sarà
proposto un dividendo di 15 centesimi per ogni azione ordinaria (12,5
centesimi l'anno scorso) e di 17,4 centesimi per ogni azione di
risparmio (14,9 centesimi). Nel 2019, il gruppo ha distribuito
dividendi per 26,6 milioni e ha pagato investimenti industriali per
complessivi 339,3 milioni, di cui 42,9 milioni destinati a progetti
di incremento della capacità produttiva o speciali.
L’indebitamento finanziario netto del
gruppo al 31 dicembre 2019 si è attestato a 567,8 milioni, in
riduzione di 322,7 milioni rispetto a 890,5 milioni di fine 2018. Il
patrimonio netto, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ha
sfiorato i 3,691 miliardi, mentre non raggiungeva i 3,144 miliardo di
fine 2018; pertanto il rapporto indebitamento netto/patrimonio netto
è diminuito a 0,15 contro 0,28 del precedente esercizio.