Snam, una delle maggiori aziende di infrastrutture energetiche al mondo e la genovese Rina, primario player globale attivo nel campo dei servizi di testing, ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, hanno sottoscritto un memorandum of understanding per avviare una collaborazione nel settore dell’idrogeno, al fine di realizzarne l’ampio potenziale come vettore energetico fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici e la decarbonizzazione delle industrie.
L’accordo è stato firmato da Marco Alverà, amministratore delegato di Snam e Ugo Salerno, amministratore delegato di Rina. Le due società costituiscono un gruppo di lavoro congiunto per studiare e sviluppare test sulla compatibilità con l’idrogeno di bruciatori industriali e di altre apparecchiature già in esercizio e per avviare sperimentazioni, analisi e scouting tecnologico in vari ambiti riguardanti l’idrogeno: dalla produzione, allo stoccaggio e alla distribuzione.
L’introduzione di idrogeno nelle reti energetiche può rappresentare il primo passo per la diffusione e lo sviluppo di idrogeno verde da fonti rinnovabili, abbattendone i costi. L’idrogeno verde generato tramite elettrolisi dell’acqua, processo che avviene senza emissioni di CO2, ha infatti il vantaggio di poter sfruttare le capillari infrastrutture gas esistenti. A questo proposito, nel 2019, Snam ha avviato con successo, come prima azienda in Europa, test di immissione di idrogeno nella propria rete di trasmissione con percentuali in volume fino al 10%.
Rina, unica nel panorama italiano, vanta competenze ingegneristiche specifiche per supportare le industrie nella transizione verso un più esteso utilizzo dell’idrogeno. In particolare, possiede con l’Università della Calabria, il primo laboratorio in Italia (uno tra i pochissimi al mondo) capace di eseguire test ad altissima pressione (fino a 1000 bar) per lo stoccaggio di gas tra i quali l’idrogeno.
Secondo un recente studio commissionato da Snam, l’idrogeno potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto (23%) della domanda nazionale di energia entro il 2050, in uno scenario di profonda decarbonizzazione.