Il presidente Salza e l'ad Chevallard comprano azioni della "loro" Tinexta

Il vertice di Tinexta ritiene sottovalutata dalla Borsa l'impresa che guida e, perciò, ne compra azioni, convinto che, con il tempo, il titolo risalirà, premiando chi gli ha dato fiducia. A incominciare ad acquistare azioni Tinexta, il 23 marzo, è stato il vice presidente Riccardo Ranalli, rilevandone 5.000, al prezzo medio di 7,6817 euro, con un esborso complessivo di 38.408 euro. Tre giorni dopo, altrettante ne ha comprate Enrico Salza, il presidente, a 8,0461 euro ciascuna, per il totale di 40.230 euro. Ma chi ha investito di più è stato l'amministratore delegato, Pier Andrea Chevallard, il quale, in due giorni, il 3 e il 7 aprile, ha acquistato in Piazza Affari 22.290 azioni Tinexta, pagandole, in tutto, poco più di 219.000 euro.

A proposito di Tinexta, è appena stata pubblicata la relazione sui compensi corrisposti agli amministratori nel 2019: a Enrico Salza sono andati 156.000 euro, a Riccardo Ranalli 120.800 e a Pier Andrea Chevallard 530.333 euro. Quanto agli altri consiglieri di amministrazione, hanno ricevuto 36.800 euro Laura Benedetto, 68.310 euro Elisa Corghi, 52.600 euro Gian Paolo Coscia, 54.400 euro Paola Generali, 58.000 euro Giada Grandi, 127.682 Eugenio Rossetti, 54.400 Lorena Pellissier e 52.600 euro Alessandro Potestà.