Licia Mattioli, la leonessa di Confindustria

C'è una leonessa in Confindustria. Si chiama Licia Mattioli. L'appellativo è più che giustificato: a pochi giorni dalla votazione per l'elezione del prossimo presidente di Confindustria, sta ancora lottando, appunto, come una leonessa. Non ha mollato quando i “saggi” di Viale dell'Astronomia le hanno consigliato di abbandonare la corsa e di lasciare campo libero al lombardo Carlo Bonomi, accreditato dei maggiori consensi; continua a battersi anche quando i pronostici danno grande favorito l'ultimo suo rivale rimasto in campo. Tenace, coraggiosa, determinatissima.

Nata a Napoli, ma torinese d'adozione, liceo al mitico d'Azeglio, laurea in Giurisprudenza, Licia Mattioli è amministratore delegato dell'omonima impresa di gioielli che ha fondato con il padre; è vice presidente di Confindustria per l'internazionalizzazione e della Fondazione Compagnia di San Paolo, consigliere di amministrazione delle quotate Pininfarina e Sanlorenzo (del torinese Massimo Perotti), del Comitato Leonardo e del Teatro Stabile di Torino. Nel 2017 è stata nominata Cavaliere del lavoro dal presidente Sergio Mattarella, nel 2010 ha ricevuto il premio Marisa Bellisario.

E' stata la prima presidente donna sia della Federazione Orafi Italiani sia dell'Unione Industriale di Torino. Ora aspira a esserlo anche di Confindustria. Se ce la farà si vedrà. Certamente, l'attributo di leonessa di Confindustria le resterà.