Nel Nord Ovest perse quasi 5.000 imprese nei primi 3 mesi 14.715 chiusure definitive

Nel Nord Ovest le imprese che hanno chiuso definitamente i battenti nel primo trimestre di quest'anno sono state quasi 5.000 in più di quelle che hanno avviato l'attività. Il sistema economico si è impoverito, in tutt'Italia. Nessuna regione, infatti, ha presentato un saldo attivo. Come emerge dal censimento di Infocamere-Unioncamere.

In Piemonte, le cessazioni sono state 10.712, a fronte delle 7.181 nuove iscrizioni alle locali Camere di commercio; in Liguria 3.691 le chiusure, a fronte delle 2.593 nuove aperture e in Valle d'Aosta, 312 le une e 204 le altre. Nell'intero Paese, le imprese che hanno cessato l'attività sono state 126.912, oltre 30.000 in più di quelle che l'hanno avviata. E' una prima conseguenza del Covid-19, la cui diffusione si farà sentire ancora di più nei prossimi mesi.

Comunque, ecco, per ogni provincia del Nord Ovest, in ordine alfabetico, il numero delle imprese che, nel primo trimestre di quest'anno, hanno chiuso definitivamente e, tra parentesi, il numero di quelle che si sono iscritte alle rispettive Camere di commercio: Alessandria 1.032 (594), Aosta 312 (204), Asti 541 (374), Biella 372 (222), Cuneo 1.696 (1.137), Genova 1842 (1.262), Imperia 587 (456), La Spezia 498 (353), Novara 769 (496), Savona 764 (522), Torino 5.606 (3.908), Verbania 320 (205), Vercelli 376 (245).

In particolare, lo stock delle imprese registrate sul territorio torinese a fine marzo è pari a 217.732. E, come ha precisato Dario Gallina, nei presidente della Camera di commercio del capoluogo piemontese, sono i settori “tradizionali” a evidenziare le flessioni della consistenza più marcate: a partire dal commercio (-1,7% rispetto allo stesso periodo del 2019) e l'agricoltura (-1,6%) fino all’industria manifatturiera (-1,2%). Al contrario, resistono le attività del terziario: crescono sia i servizi destinati prevalentemente alle persone, che segnano l’incremento più significativo (+2,8%), sia i servizi alle imprese (+1%). In leggera flessione, invece, il bacino delle imprese afferenti al settore del turismo e della ristorazione (-0,1%), uno dei settori più “colpiti” dall’emergenza sanitaria.